domenica 29 gennaio 2012

PRIMO LEVI (1919 - 1987)


PRIMO LEVI 


foto :antiwarsongs.org

1987 - 2012   
25° dalla scomparsa


 

Biografia

Nato il 31 luglio del 1919 a Torino, da genitori di religione ebraica, Primo Levi si diploma nel 1937 al liceo classico Massimo D’Azeglio e si iscrive al corso di laurea in chimica presso la facoltà di Scienze dell’Università di Torino. Nel '38, con le leggi razziali, si istituzionalizza la discriminazione contro gli ebrei, cui è vietato l’accesso alla scuola pubblica. Levi, in regola con gli esami, ha notevoli difficoltà nella ricerca di un relatore per la sua tesi: si laurea nel 1941, a pieni voti e con lode, ma con una tesi in Fisica. Sul diploma di laurea figura la precisazione: «di razza ebraica». Comincia così la sua carriera di chimico, che lo porta a vivere a Milano, fino all’occupazione tedesca: il 13 dicembre del '43 viene catturato a Brusson e successivamente trasferito al campo di raccolta di Fossoli, dove comincia la sua odissea. Nel giro di poco tempo, infatti, il campo viene preso in gestione dai tedeschi, che convogliano tutti i prigionieri ad Auschwitz.

Il Giorno della Memoria

Il 27 gennaio si è celebrato il "Giorno della Memoria", ma è anche il giorno che ha dato avvio ad ulteriori iniziative, sopratutto rivolte ai giovani studenti, perchè non vengano dimenticate le vittime della Shoah : la  più grande tragedia umana mai avvenuta. 


http://ideebn.files.wordpress.com/2008/02/album-auschwitz-img5-thumb.jpg
 Riportiamo di seguito le parole di Renzo Gattegna, Presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane, in occasione del 27 gennaio 2012:

Per non dimenticare : 
“ Una data che viene ricordata contemporaneamente in molti Paesi europei, e che è divenuta, in questi anni, importante e molto sentita dalla popolazione e dalle istituzioni. Perchè il tentativo di annientamento degli ebrei d’Europa perpetrato dal nazismo e dai suoi alleati, nel segno di una ideologia criminale che si abbattè anche contro altre categorie, teorizzando la supremazia di uomini su altri uomini e portando l’Europa e il mondo a una immane catastrofe, è una parte della nostra storia collettiva che scuote le coscienze, spingendo le persone a chiedersi come possa essere potuto accadere . (.....)”
”  Il Giorno della Memoria, che è stato istituito con una Legge dello Stato che coinvolge, ed è fondamentale, il mondo della scuola, in questi anni ha contribuito a generare in tanti giovani gli anticorpi contro il pregiudizio, a diffondere una cultura dell’accoglienza, del rispetto delle diversità.   E anche, ci auguriamo, a stimolare la voglia di conoscere, di studiare, di approfondire la storia."

* * * * * * * * *

.......per non dimenticare :
questo video contiene immagini non adatte alle persone facilmente impressionabili, pertanto si consiglia la visione ad un pubblico adulto





Il numero esatto di persone uccise dal regime nazista è ancora soggetto a ulteriori ricerche:

Categoria
Numero di vittime
Fonte del dato
Ebrei
5,9 milioni
Prigionieri di guerra sovietici
2–3 milioni
Polacchi non Ebrei
1,8–2 milioni
Rom e Sinti
220.000-500.000
Disabili e Pentecostali
200.000–250.000
Massoni
80.000–200.000
Omosessuali
5.000–15.000
Testimoni di Geova
2.500–5.000
Dissidenti politici
1-1,5 milioni
Slavi
1-2,5 milioni
Totale
12,25 - 17,37 milioni

27 GENNAIO 2012 - GIORNO DELLA MEMORIA

«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».
 Legge n. 211 del 20 luglio 2000.

http://www.regione.toscana.it/giornodellamemoria

Le Iniziative del Comune di Barga

giovedì 26 gennaio 2012

REQUIE A L'ANEMA SOJA...

Teatro dei Differenti - Barga
giovedì 26 gennaio


REQUIE A L'ANEMA SOJA...
due atti unici di Eduardo De Filippo (Il cilindro, I morti non fanno paura)

regia Alfonso Santagata
con Rossana Gay, Masimilano Poli, Johnny Lodi, Antonio Alveario, Alfonso Santagata



da Giornale di Barga News

La Compagnia Katzenmacher porta scena “Requie a l’anema soja” Il cilindro – I morti non fanno paura, Due atti unici di Eduardo De Filippo per la regia di Alfonso Santagata con Rossana Gay, Massimiliano Poli, Johnny Lodi, Antonio Alveario, Alfonso Santagata. Paradossi, sotterfugi, espedienti e la morte per farsa, sono i filoni principali attorno a cui si dipanano le vicende delle brevi ed esilaranti Cantate eduardiane portate in scena da uno dei protagonisti della scena teatrale italiana. I due brani saranno sicuramente oggetto di nuova attenzione sul teatro di Eduardo dopo la realizzazione, felice per gli esiti, di Quali fantasmi (tre atti unici) e di Le voci di dentro. Il gioco in questo caso ruota attorno a due decessi, per finta e per il vero, che si realizzano in un ambiente per solito dimesso in cui personaggi di fiera povertà imbastiscono trame ai limiti del sospettabile per l’esercizio quotidiano della sopravvivenza.
Un po’ seguendo il filo delle invenzioni drammaturgiche, per altro esaltandone le precipue situazioni comiche, il grottesco e la farsa macabra segneranno un nuovo incontro con Eduardo.

venerdì 20 gennaio 2012

LA LIBERTA' - Giorgio Gaber

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,

 La Libertà è partecipazione...

1972 - 2012



giovedì 19 gennaio 2012

ITALY. Sacro all'Italia raminga - Giovanni Pascoli

1912 - 2012


by http://www.libonblog.wordpress.com/

 by http://www.tes.mi.it/
"Pascoli scrisse questo Poemetto nel 1904, ispirato da una storia vera. La vicenda della piccola Isabella Caproni (Maria - Molly nel Poema), figlia di Enrico emigrato in America ...."


ITALY
Sacro all'Italia raminga

CANTO PRIMO
I
A Caprona, una sera di febbraio,
gente veniva, ed era già per l'erta,
veniva su da Cincinnati, Ohio.
La strada, con quel tempo, era deserta.
Pioveva, prima adagio, ora a dirotto,
tamburellando su l'ombrella aperta.
La Ghita e Beppe di Taddeo lì sotto
erano, sotto la cerata ombrella
del padre: una ragazza, un giovinotto.
E c'era anche una bimba malatella,
in collo a Beppe, e di su la sua spalla
mesceva giù le bionde lunghe anella.
Figlia d'un altro figlio, era una talla
del ceppo vecchio nata là: Maria:
d'ott'anni: aveva il peso d'una galla.
Ai ritornanti per la lunga via,
già vicini all'antico focolare,
la lor chiesa sonò l'Avemaria.
Erano stanchi! avean passato il mare!
Appena appena tra la pioggia e il vento
l'udiron essi or sì or no sonare.
Maria cullata dall'andar su lento
sembrava quasi abbandonarsi al sonno,
sotto l'ombrella. Fradicio e contento
veniva piano dietro tutti il nonno.
II
Salivano, ora tutti dietro il nonno,
la scala rotta. Il vecchio Lupo in basso
non abbaiò; scodinzolò tra il sonno.
E tentennò sotto il lor piede il sasso
davanti l'uscio. C'era sempre stato
presso la soglia, per aiuto al passo.
E l'uscio, come sempre, era accallato.
Lì dentro, buio come a chiuder gli occhi.
Ed era buia la cucina allato.
La mamma? Forse scesa per due ciocchi...
forse in capanna a mòlgere... No, era
al focolare sopra i due ginocchi.
Avea pulito greppia e rastrelliera;
ora, accendeva... Udì sonare fioco:
era in ginocchio, disse la preghiera.
Appariva nel buio a poco a poco.
«Mamma, perché non v'accendete il lume?
Mamma, perché non v'accendete il fuoco?»
«Gesù! che ho fatto tardi col rosume...»
E negli stecchi ella soffiò, mezzo arsi;
e le sue rughe apparvero al barlume.
E raccattava, senza ancor voltarsi,
tutta sgomenta, avanti a sé, la mamma,
brocche, fuscelli, canapugli, sparsi
sul focolare. E si levò la fiamma.

lunedì 16 gennaio 2012

Escursione Da Barga a Tiglio Alto

6 Gennaio 2012

Una facile e piacevole escursione è il percorso Barga - Tiglio Alto. L'itinerario ha inizio in località Fornacetta segnavia CAI n° 4  , e si sviluppa per antico percorso, a tratti ancora lastricato in pietra, che attraversa oliveti e piccoli nuclei abitati: di seguito s'inoltra nella valle della Loppora che si risale brevemente fino a trovare un ponte che consente di attraversare il Rio e, inizialmente andando in direzione opposta, prende a salire. In breve con alcuni tornanti si raggiunge la Piazza di Tiglio Basso (542 m).
Da qui, a sinistra, sempre seguendo le indicazioni, si percorre in salita la via centrale del paese fino ad uscire sulla strada principale. L' attraversiamo e imbocchiamo il sentiero che sale piacevolmente in mezzo agli alberi; lo percorriamo fin quando, dopo un paio di curve e fiancheggiando delle abitazioni, usciamo sul piazzale antistante la Chiesa di San Giusto a Tiglio Alto (674 m).
Possiamo qui ammirare il bel panorama, prima di visitare l'antica chiesa di origine medievale.
Il ritorno per il medesimo percorso o, per variare, lungo la strada asfaltata che porta a Barga.
Tempo di  percorrenza Barga -Tiglio Alto - Barga: ore 3 / 3,30

Chiesa di San Giusto - Tiglio Alto
altre foto :

lunedì 9 gennaio 2012

La Ricetta del Mese

I Befanini
o La Befana di Barga

Biscotti caratteristici, che vengono preparati per le festività di Natale e l'Epifania.
Sono naturalmente delizioni anche dopo le festività.....


La ricetta
Per i Befanini:
  500 g. di farina bianca,
  350 g di zucchero,
  140 g di burro,
  30 g. di strutto,
  4 uova,
  un pizzico di sale,
  la scorza di un limone.
Per il Marzapane:
  150 g di mandorle,
  150 g. di zucchero,
  2 chiare d'uovo,
  2 cucchiai di alkermes ed 1 di sassolino
  un pizzico di noce mosca

Fate la fontana con la farina e al centro mettete gli altri ingredienti iniziando dai tuorli mescolando con il burro fuso a bagnomaria e lo zucchero. Aggiungere lo strutto e le chiare montate a neve,il sale e la scorza di limone grattugiata. Impastare e lasciare riposare. Preparare a parte il marzapane mescolando ed impastando le mandorle tritate insieme allo zucchero, le chiare montate a neve ben ferma, la noce moscata ed i liquori. 
Spianare la pasta fino ad uno spessore di 3-5 millimetri e con gli stampini d'acciaio date forma stelle, animali, cuori ecc., decorare con il marzapane e piccoli ritagli di pasta. Infornare a 180 gradi fino a che non prendono colore. Sfornati e raffreddati spolverizzare con lo zucchero a velo.

sabato 7 gennaio 2012

La Befana, Poesia di Giovanni Pascoli

1912/2012  Giovanni Pascoli


LA BEFANA

Viene viene la Befana,
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! la circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.

Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed è il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.

E s'accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.

Che c'è dentro questa villa?
uno stropiccìo leggiero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c'è dentro questa villa?

Guarda e guarda... tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
Guarda e guarda... ai capitoni
c'è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini...

Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolare le scale:
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? chi mai scende?

Co' suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampana di chiesa.
Co' suoi doni mamma è scesa.

La Befana alla finestra
sente e vede, e s'allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.

E che c'è nel casolare?
un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c'è nel casolare?

Guarda e guarda... tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra le ceneri e i carboni
c'è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti...

E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila...
Veglia e piange, piange e fila.

La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch'è l'aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.

La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c'è chi piange, c'è chi ride:
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte.
Castelvecchio, 1897.



mercoledì 4 gennaio 2012

5 Gennaio: Barga e la Tradizione della Befana

5 Gennaio: vigilia dell'Epifania. In molti comuni della nostra Valle, ma sopratutto a  Barga si potranno vedere nel pomeriggio, per le strade del borgo e delle frazioni, gruppi di bambini vestiti da Befanotti, andare casa per casa a Cantare la Befana. Una Festa questa che ha una lunga tradizione, sentita e tramandata di generazione in generazione, che sfida i tempi moderni, grazie a chi dedica il suo impegno perchè non si perdano i valori della nostra cultura popolare. La sera gruppi di giovani e meno giovani nelle vesti di Befane e Befanotti percorreranno il paese; alcuni di questi si recheranno nelle abitazioni a consegnare i doni attesi dai bambini.  Successivamente si riuniranno nella Festa che si svolge nel centro storico di Barga .
Nella tarda serata poi la tradizione prosegue al Ciocco, dove durante il Veglione della Befana, verrà premiato il gruppo migliore, con la Scopa D'Oro 2012.




Nella montagna di Barga, in località Pegnana, la Befana ha la sua dimora:  durante l'anno, ma sopratutto sotto le feste Natalizie, è meta di famiglie in visita provenienti da ogni parte della Toscane e dell'Italia. Tra i castagni secolati, in una casetta di legno si potrà incontrare questa Vecchia Signora, che  non mancherà di salutare i bambini ed i genitori che la vanno a trovare.

Visitate il sito della Befana di Barga

La Befana nella Valle

Buon Anno


Auguri a tutti di un Felice Anno 2012.
E sinceri Auguri e Solidarietà ai nostri Valligiani che attualmente vivono momenti di difficoltà a causa della crisi economica.