lunedì 28 gennaio 2013

uno speciale di RAI Storia sull'Alpinismo







29 GENNAIO - ORE 21.OO






Una puntata speciale di RAI Storia sull’alpinismo




Le interviste ai protagonisti dell’alpinismo mondiale rilasciate in occasione della serata celebrativa dei 60 anni del Trento Film Festival condotta da Reinhold Messner lo scorso maggio, andranno in onda nella puntata di Dixit Sport di martedì 29 gennaio

Le interviste ad alcuni dei più grandi alpinisti del mondo realizzate durante la scorsa edizione del Trento Film Festival, in occasione della serata speciale organizzata per festeggiare i 60 anni della manifestazione, diventano protagoniste di una speciale puntata della trasmissione Dixit Sport dal titolo “Al limite del possibile: storie di alpinismo”.
Curato da Marco Melega e Geri Morellini, lo speciale dal sottotitolo "Storia - filosofia - estetica dell'alpinismo",  andrà in onda martedì 29 gennaio, alle 21.00 su Rai Storia. Dopo una prima parte dedicata a “La conquista del terzo polo: la Famiglia Dyhrenfurth”, verranno trasmesse intorno alle 22.00 le interviste ai migliori interpreti di 60 anni di alpinismo, scelti da Reinhold Messner come protagonisti della serata clou della scorsa edizione del Trento Film Festival: Armando Aste, Catherine Destivelle, Albert Precht, Hervé Barmasse, Alexander Huber, Christophe Profit.

Nelle interviste, i sei protagonisti spiegano cosa li motiva ad arrampicare e quali emozioni trasmette scalare una vetta. Raccontano le loro storie maggiormente legate a quelle delle tre pareti simbolo (Parete Nord del Cervino, Tre cime di Lavaredo e Parete Nord dell'Eiger) e le loro narrazioni sono intercalate da immagini d’archivio o da documenti filmati originali sulle imprese che li hanno visti interpreti e rivissute attraverso la loro diretta testimonianza.

fonte : LO SCARPONE 

"LA TREGUA", un libro per non dimenticare.


PRIMO LEVI

Primo Levi a Uia di Mondrone, Valli di Lanzo, febbraio 1940. Proprietà della famiglia Levi.
fonte :  Centro Internazionale di Studi Primo Levi

"La tregua" 

Primo Levi - ed. Einaudi 1963


Sognavamo nelle notti feroci 
Sogni densi e violenti
Sognati con anima e corpo: 

Tornare; mangiare; raccontare. 
Finché suonava breve sommesso 
Il comando dell’alba:


              «Wstawaç»;

E si spezzava in petto il cuore.


Ora abbiamo ritrovato la casa, 
Il nostro ventre è sazio, 
Abbiamo finito di raccontare. 
È tempo. Presto udremo ancora 
Il comando straniero:
               «Wstawaç».

                      11 gennaio 1946. 





“Il mattino ci portò i primi segni di libertà. Giunsero (evidentemente precettati dai russi) una ventina di civili polacchi, uomini e donne, che con pochissimo entusiasmo si diedero ad armeggiare per mettere ordine e pulizia fra le baracche e sgomberare i cadaveri. Verso mezzogiorno arrivò un bambino spaurito, che trascinava una mucca per la cavezza; ci fece capire che era per noi, e che la mandavano i russi, indi abbandonò la bestia e fuggí come un baleno. Non saprei dire come, il povero animale venne macellato in pochi minuti, sventrato, squartato, e le sue spoglie si dispersero per tutti i recessi del campo dove si annidavano i superstiti.
A partire dal giorno successivo, vedemmo aggirarsi per il campo altre ragazze polacche, pallide di pietà

domenica 27 gennaio 2013

STAGIONI ...

Ritorno dal bosco - G.Segantini

INVERNO

da "Stagioni" di Mario Rigoni Stern
Ed. Einaudi - 2006






foto da www.accg.it/rigoni/index.html




Sono nato alle soglie dell'inverno, in montagna, e la neve ha accompagnato la mia vita. All'asilo infantile le suore ci avevano insegnato una canzoncina che diceva di un bambino che dormiva in una culla e di una vecchia che cantava, il mento sulla mano: «... Nel bel giardino il bimbo s'addormenta. La neve fiocca lenta, lenta, lenta». Scopersi molto tempo dopo che era un sonetto del Pascoli.

Alle scuole elementari il maestro Marcant ci faceva cantare: «... Sui lucenti e tersi campi del nevaio sconfinato Sorridenti al nostro fato...», che nella Grande Guerra era stato l'inno degli alpini sciatori.

Anche nel Libro delle favole che mi aveva portato la Befana avevo trovato la neve della Piccola fiammiferaia di Hans Christian Andersen.

Quando andavo con gli sci in spalla sui campi di gare dei balilla era il tempo che leggevo di Zanna Bianca sulle nevi del Nordamerica e di Michele Strogoff sulle nevi della Siberia. Troppo presto finì per me il tempo delle gare di sci e dei libri d'avventura.

sabato 26 gennaio 2013

27 GENNAIO 2013.... per NON Dimenticare...





la Rivolta del Ghetto di Varsavia






Rivolta del ghetto di Varsavia

La rivolta degli ebrei contro i nazisti nel ghetto di Varsavia (19 aprile – 16 maggio 1943), è stata la prima rivolta in una città europea occupata in periodo di guerra.

(fonte : intoscana.it)




IL CANTORE DI STRADA DEL GHETTO DI VARSAVIA

(traduzione  di Riccardo Venturi)


Ho avuto un padre, una madre e tre belle sorelle,
se ne sono andati tra il fumo e le fiamme, e ora sono solo.

Giro l'organetto, ed oggi suono per voi con coraggio
poiché di noi, domani, potrebbe restare un mucchio di cenere a
Treblinka.

La fame è una sofferenza, il ponte è disseminato di morti,
oh, Ebrei, figli della pietà, vivremo di nuovo un giorno.

La mia voce fracassa l'aria, da mattina fino a tarda sera,
maledetto sia il ghetto e coloro che l'hanno costruito.

Ci trattano come bestie, la vita è come in un incubo.
Pendono morti alle forche; al diavolo, il sole splende ancora.

Nel nostro cuore arde un fuoco, basta macellarci come pecore.
Oh, Ebrei, prendete le armi e venite! Mettiamoci fine.

Giro l'organetto, suono delle nostre pene e del nostro dolore,
piuttosto che andare a Treblinka, meglio cadere morti lottando




Versione originale

דער הױפֿזינגער פֿון װארשעװער געטאָ

דער הױפֿזינגער פֿון װארשעװער געטאָ
רעוװען ליפשוץ


געהאט א טאטע מאמע, און שײנינקע שװעסטערלאך דרײ,
אװעך מיטן רױך און פֿלאמען, געבליבן בין איך יעצט אלײן.

איך דרײ די קאטערינקע, און שפיל הײנט פֿאר אײך מיט קוראש,
װײל מאָרגן קאָן סײן אין טרעבלינקע, װעט װערן פֿון אונדז א בארג אש.

דער הונגער איז א צאָע, מיט טױטע פֿארסײט איז דער ברוק,
אױ אײדן בני רכמונים, אעז בילט זיך נאָך לעבן א טאָג.

מױן קאָל די לופֿט צערשמעטערט, פֿון מאָרגן ביז שפױט אין דער נאחט,
פֿארשאָטן זאָל זײן דאָס געטאָ, און די װאָ האָבן אעז אױסגעטראחט.

מען רױדעפֿט אונדז װי כיות, דאָס לעבן איז װי אין א טום,
אעז װיגן זיך שרבנות אפֿ טליות, צום טײפֿל אעז שײנט נאָך די זון.

פֿון הערצען ברױסט א פֿײער, גענוג אונדז געקױלעט װי שאָפֿ,
אױ אײדן נעמט די שפײעדס, און קומט לאָמיר מאך א סוף.

דרײ איך די קאטערינקע, פֿארשפיל אונדזרע לײדן און נױט,
װײל אײדער צו גײן אין טרעבלינקע, איז בעזער אין קאמפפֿ פֿאלן טױט.




giovedì 24 gennaio 2013


19 Gennaio 2013
INVERNO A BEBBIO
Località della Frazione di Renaio
Barga







































martedì 15 gennaio 2013

Happy Birthday, Mister Beckey

rockandicemountain.org


Fred Beckey (right) in Alaska, 2005 (wikipedia)








Fred Beckey

(born Wolfgang Beckey, 14 January 1923) is an American mountaineer and author, who has made hundreds of first ascents, more than any other North American climber.
fonte :  wikipedia



Fred Beckey, il “ritorno”



" Fred Beckey è una leggenda dell'alpinismo americano, l'archetipo dell'arrampicatore "dirtbag", senza fissa dimora e con un unico pensiero fisso: scalare, sempre. A 89 anni, Beckey ha salito, in top rope, le tre lunghezze di Tranquillity, a Joshua Tree, con una fluidità straordinaria per un novantenne. Nel corso di una vita dedicata all'arrampicata, Beckey ha aperto centinaia di vette e di nuove linee - in Alaska un monte porta il suo nome - e ha scritto numerosi libri. Fonte: Rock&Ice "

(12 gennaio 2013)
© up-climbing.com


da : rockandice.com
Fred Beckey : Tranquility, a three-pitch 5.6 in Joshua Tree (rockanice.com)










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