lunedì 24 febbraio 2014

CAMPO DI PERPOLI - GARFAGNANA

Sabato 22 febbraio 2014
Campo
 frazione di Gallicano

Il campanile della Chiesa di Campo

Febbraio.  Il pomeriggio di una rara giornata di sole ha dato l'occasione di fare una passeggiata percorrendo la strada che sale a Campo; troviamo l'indicazione stradale alla prima a destra dopo un breve tratto lungo la fondovalle,  appena superata Campia, in direzione Lucca.
La salita è agevole e costeggia un ambiente dalla caratteristica rurale,  tra campi, poggi verdi e abitazioni coloniche, alcune ristrutturate di recente.
Il panorama si apre mano a mano che si guadagna quota: e mostra tutta la bellezza della valle solcata dal Serchio.  Giunti a Campo, lo abbiamo visitato percorrendo piccole strade, caratteristiche dei nostri paesi: la chiesa di piccole dimensioni con il suo campanile che domina sulla vallata è del 1700-1750 circa ed è dedicata a S.Giuliano.  Da Campo, in una via che si immette con la provinciale che collega a destra Monte Perpoli e a sinistra Gallicano, si apre una vista straordinaria sui paesi del fondovalle.




Il ritorno per il medesimo itinerario è veloce e piacevole: noi siamo partiti da Castelvecchio a piedi ma sinceramente il tratto da Campia all'innesto con la comunale per Campo e Fiattone, non è un percorso adatto ai pedoni, quindi occorre molta attenzione.
1ora e mezzo - 2 circa,  da Castelvecchio Pascoli, con passo tranquillo, andata e ritorno.


Panoramica lungo strada


Perpoli

Barga fotografata da Campo 


note:
nella "Descrizione Geografica Storica Economica della Garfagnana" del Cav. Raffaello Raffaelli di Fusciandora, pubblicata nel 1879, così scrive di Campo: 
"A non molta distanza da Perpoli...trovasi questo piccolo villaggio, con territorio assai fertile, che produce olio buono di olivo e vino generoso, il quale, sotto la mano di valenti enologi, potrebbe far concorrenza ai vini scelti di tante regioni d'Italia ..."
Ancora oggi alcuni coltivano le vigne e nella vicinissima Frazione di Fiattone del Comune di Gallicano, si trova il Podere Concori che produce ottimi vini, segnalato con la Chiocciola nella guida Slow Wine 2014.
Il Cav. Raffaelli aveva ragione.

giovedì 20 febbraio 2014

Edelweiss, Stella Alpina



"Edelweiss"
brano musicale tratto dal musical  "The Sound of Music " (1959)
musiche di Richard Rodgers,
(wikipedia)

André Rieu
direttore d'orchestra























sito ufficiale di A.Rieu qui





in  montagne&montanari vedere Stelutis Alpinis (2012)
"Narra una leggenda ladina che in un paesino ai piedi di un monte viveva un giovane mugnaio, CEPIN, innamorato della bella e superba figlia del ..."

Con gli sci nelle Alpi Apuane

da:
LE ALPI
Rivista mensile del Centro Alpinistico Italiano
1940-41 - vol. LX - n. 5-6




"Dalla pigra foce dell'Arno si vede in lontananza , contro il cielo, una disordinata fila di lame rocciose; si vede anche dalle ondulate pianure liguri e dalle gobbe sonnolenti dell'Appennino: sono le Alpi Apuane; un piccolo mondo di cime alte e grigie, che la natura, come per capriccio, ha creato fra i boschi ombrosi della Garfagnana, sopra i molli uliveti della Lunigiana, di fronte al mare immenso.
Guardando e conoscendo le Apuane, l'idea dello sci sembra assurda: si pensa a dure salite per le lizze marmoree e i crinali screpolati, a faticose arrampicate su una roccia tormentata ed infida, per i pietrosi e ripidi canaloni ... Invece, anche lo sci ha trovato itinerari interessanti fra i monti apuani e ne ha conquistato le cime più alte"
SULLA PANIA DELLA CROCE
"La mattina alle tre sulla via Aurelia, le punte degli sci scherzano colla luce del fanale della bicicletta: undici chilometri in piano ed altrettanti in salita fino a Ponte Stazzemese.


Le biciclette filano come piccole navi nel chiarore notturno delle stelle.
Il primo raggio di un sole velato e scialbo ci trova sulla prima neve, lungo la mulattiera che traversa il bosco di castagni; di lì raggiungiamo i piedi della Pania: una grande piramide solcata dal canale dei Carrubbi: una piramide di roccia coperta di neve, che le nebbie cominciano a lambire sotto la cima. Quando siamo arrivati a Mosceta, si è sentito rotolare in lontananza un tuono.  Mosceta è un piccolo colle aperto tra la Pania e ed il Corchia:  d’estate vi cresce l’erba alta, inumidita sempre da a una fonte freschissima, e gli scarponi affondano un po’ nel verde molliccio che li accarezza.  Ora Mosceta è tutta coperta di neve: c’è una piccola baita con una grande lapide che ricorda Michele Bacci, uno dei tanti giovani morti per la Pania. Qui mettiamo le pelli di foca e infiliamo gli sci.  Da principio si segue la traccia del sentiero coperto di neve, poi ci troviamo nel bianco grigiore  della distesa di neve e di nebbia: il vento le solleva insieme, le soffia da tutte le parti e schiaffeggia il nostro viso e ci mozza il respiro;  ogni tanto le pelli scivolano a contatto del sottostante strato gelato.  Sotto il callare fra la cima e la prima gobba del Pizzo delle Saette, il vento cessa improvvisamente e succede uno strano chiarore biancastro: qui il pendio è più ripido.  Quando spuntiamo sulla cresta, ritroviamo la tormenta che a grandi fumate spazza tutta la neve farinosa ; camminiamo barcollando sul ghiaccio, cogli sci sulle spalle che fischiano al vento.
Sulla vetta, vi è una grande croce abbattuta, quasi sepolta nel bianco e dilaniata dai ghiaccioli.
Senza fermarci, cominciamo subito a scendere; sotto il callare calziamo di nuovo gli sci; una breve sosta  alla capanna  che gli studenti di Viareggio hanno costruito in memoria del loro compagno Andrea Del Sarto, morto sulla cima vicino alla croce, poi continuiamo a scendere fra roccette che emergono.  Sul pendio liscio scendiamo più rapidamente, a grandi curve, finchè con un’ultima scivolata arriviamo a Mosceta….
La sera, alle sette, sulla via Aurelia, le punte degli sci sulla bicicletta scherzano ancora colla luce del fanale."

*** M.Pania della Croce,  m.1859 (Alpi Apuane)
- prima ascensione sciistica - 29 ottobre 1939 - XVIII
- Giorgio Fiorentini, Vittorio Feraiorni, Franco Silva
- (Sez. e G.U.F. Viareggio)



Giorgio Fiorentini è autore di questo resoconto della salita alla Pania della Croce: è la prima ascensione alla Pania della Croce con gli sci, realizzata nel 1939, e pubblicata nel fascicolo  bimestrale marzo-aprile 1940-41 della rivista mensile del Centro Alpinistico Italiano, C.A.I. l'acronimo è lo stesso ma per disposizione del regime non era consentito usare parole che non fossero italiane e Centro sostituì Club...
L'autore, in nota al testo, precisa che non raggiunse la vetta della Pania per un difetto all'attacco destro dello sci.
Come avrete letto, la bicicletta è il mezzo di locomozione e l'orario di partenza e quello di ritorno che racchiudono questa giornata dedicata alla montagna, meritano tutta la nostra ammirazione e credo sia doveroso dedicarci un attimo di riflessione.
Questa é la prima di due relazioni, contenute nell'articolo: la seconda è intitolata "Sulla Tambura", che pubblicherò prossimamente.

leggi "Con gli sci nelle Alpi Apuane -  Tambura "

venerdì 14 febbraio 2014

San Valentino 2014



raymond peynet

"Io so che la vita reale è triste, ma di sognare abbiamo sempre bisogno. La poesia non è guerra, morte, malattia, essa vive tra i fiori, gli uccelli, la natura. Altri hanno scelto di darsi alla politica, io ho scelto di disegnare l'amore, la gentilezza, la tenerezza." 
(Raymond Peynet)






vedi anche SanValentino 2013 qui

domenica 9 febbraio 2014

La mia sera - Giovanni Pascoli

da:
Canti di Castelvecchio



Marcello Bertini - Tramontar del giorno - 2007
(Alpi Apuane)

La mia sera

Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi
c'è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! che scoppi!
     Che pace, la sera!

Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell'aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
     nell'umida sera.


E`, quella infinita tempesta,
finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d'oro.
O stanco dolore, riposa!
La nube nel giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
     nell'ultima sera.
Marcello Bertini - Al calar della sera - 2006
(Altana di Casa Pascoli - Castelvecchio P.li)

Che voli di rondini intorno!
che gridi nell'aria serena!
La fame del povero giorno
prolunga la garrula cena.
La parte, sì piccola, i nidi
nel giorno non l'ebbero intera.
Né io... e che voli, che gridi,
     mia limpida sera!

Don... Don... E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! sussurrano,
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra...
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch'io torni com'era...
sentivo mia madre... poi nulla...
     sul far della sera.







"Marcello Bertini 
dipinge Pascoli
Pagliai Polistampa 2007"





per la biografia ed altro leggi qui

e sulla mostra a Barga del 2007 in Barganews, qui




qui i  "Canti di Castelvecchio"


lunedì 3 febbraio 2014

IL TEMPO


Il tempo meccanico, misurabile con gli orologi, è messo in crisi dalla memoria umana, che del tempo ha una percezione ben diversa."
(wikipedia)
Salvador Dalì - La persistenza della memoria - 1931

« Il quadro rappresentava un paesaggio vicino a Port Lligat, le cui rocce erano illuminate da un trasparente e malinconico crepuscolo. In primo piano si vedevano gli ulivi con i rami tagliati e senza foglie. Sapevo che l'atmosfera che ero riuscito a creare in quello scorcio serviva come ambientazione per qualche idea, per qualche immagine sorprendente, ma non sapevo ancora di cosa si sarebbe trattato. Stavo per spegnere la luce quando istantaneamente "vidi" la soluzione. Vidi due morbidi orologi, uno dei quali era appeso dolorosamente ai rami dell'ulivo. » 
Salvador Dalì







Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato

che bisognava sognare. 
(da C'è tempo di I.Fossati - 2003)




Adolfo Balduini, Contadina - 1945 -  disegno a matita su cartoncino  (particolare)

Adolfo Balduini
(Altopascio, Lucca 1881 - Barga, Lucca 1957)

domenica 2 febbraio 2014

Fiattone - Comune di Gallicano


IL BORGO  fotografato la settimana scorsa, in un momento di tregua dalle piogge  e dalla nebbia

Fiattone, 21 gennaio 2014

























"Di origine presumibilmente molto antica, Fiattone ha le caratteristiche tipiche del classico comune garfagnino. (per leggere ancora clicca qui)