Il brano patiottico “La campana di San Giusto”,testo di Giovanni Drovetti e musica di
Colombino Arona, fu composto nel 1915, probabilmente a Torino.
Fu molto popolare durante la prima guerra mondiale, tanto da
essere eseguito nelle numerose cerimonie e manifestazioni pubbliche.
La canzone fa riferimento a una delle campane della
cattedrale di San Giusto, eretta sulla sommità del colle omonimo che domina
Trieste. Questo edificio religioso, fu particolarmente caro agli irredentisti
italiani durante la prima guerra mondiale, da diventarne un simbolo della
riconquista dei territori italiani sotto dominazione straniera .
L'Italia prese infatti parte a questo conflitto per
completare l'unità nazionale con l'annessione del Trentino-Alto Adige e della
Venezia Giulia. Ricordiamo che l'Italia rimase inizialmente neutrale, per poi
scendere al fianco degli alleati il 23 maggio 1915 dopo la firma del segreto
Patto di Londra. In questo accordo venne stabilito che l'Italia entrasse in
guerra al fianco dell'Intesa entro un mese, ed in cambio avrebbe ottenuto, in
caso di vittoria, il Trentino, l'Alto Adige, la Venezia Giulia, l'Istria, con
l'esclusione di Fiume, parte della Dalmazia.
Per queste motivazioni che il culmine della popolarità di
questo brano si ebbe il nel novembre 1918. In questo mese fu firmato
l'armistizio di Villa Giusti, il quale sancì la resa dell'Impero austroungarico
all'Italia, consentendo così, due giorni dopo la firma del suddetto, alle
truppe del Regio Esercito, di entrare vittoriose il 5 Novembre a Trento e a
Trieste.
(rif storico tratto da wikipedia)
Enrico Caruso
(biografia a fondo pagina)
Caruso performs the patriotic Italian song "La Campana Di San Giusto" (The Bells Of San Giusto) composed by Colombino Arona. Victor recording, January 6, 1919.
La campana di san giusto
Per le strade, per le vie di Trieste,
suona e chiama di San Giusto la campana.
L'ora suona, l'ora suona non lontana,
che più schiava non sarà.
Le ragazze di Trieste
cantan tutte con ardore:
Oh Italia, oh Italia del mio cuore
Tu ci vieni a liberar.
Le ragazze di Trieste
cantan tutte con ardore:
Oh Italia, oh Italia del mio cuore
Tu ci vieni a liberar.
Avrà baci, fiori e rose la marina,
la campana perderà la nota mesta.
Su San Giusto sventolar vedremo a festa
il vessillo tricolor.
Le ragazze di Trieste
cantan tutte con ardore:
Oh Italia, oh Italia del mio cuore
Tu ci vieni a liberar!
"Il 17 febbraio 1945 [Masaccio] con un'azione incredibile per astuzia ed audacia fece saltare in aria il Ponte Vecchio di Bassano per evitare che il suo bombardamento da parte degli Alleati costasse terribili distruzioni alla città. L'interruzione di quello che era ormai l'unico ponte intero sul Brenta venne 'vendicata' con l'ennesima rappresaglia: tre patrioti reclusi nelle carceri cittadine vennero fucilati dopo averli fatti sfilare per le strade del centro. Il Comando della neo-divisione [Monte Grappa] ordinò ad un Masaccio recalcitrante di non reagire per non innescare una tragica spirale di contro-rappresaglie. Ma ormai si era giunti alla resa dei conti." (Flavio Trentin, "Primo Visentin Masaccio", Comune di Riese Pio X, 2004)
Una targa commemorativa appesa al centro del Ponte ricorda l'accaduto: http://rete.comuni-italiani.it/wiki/B...N.B. Nel commento del video c'è quindi un errore: il Ponte non fu bombardato dagli Alleati.
Nel video tratto dalla 'Settimana Incom' dell' 8.10.1948 De Gasperi e Bonomi inaugurano il Ponte ricostruito dagli Alpini.
Comitato Riese45, 70 anni dopo.