lunedì 24 settembre 2012

"Basta l'intenzione" racconto di Idelfonso Nieri

1886 - Pierre Auguste Renoir

Idelfonso Nieri (1853 - 1920)












Basta l’intenzione



E’ bellina anche quella del montagnolo che s’andò a confessare.

Dice il prete : - Che avete fatto ?   - Padre confessore, andai per rubare un pèguro (loro dicono pèguro, noi si dice pecoro; si direbbe castrone, via), andai per rubare un pèguro, ma non potetti; l’animale era  grossotto; aveva le corna straccate; l’apertura era stretta, insomma non mi riuscì.    -  Bel mi’ uomo, capisco, intendo, ma intanto il peccato è fatto.  Voi andaste a fine di male, e se il pecoro restò lì, il merito non è vostro; basta l’intenzione.    – E per quello me ne sono confessato.   –  A vostra idea quanto sarebbe valuto, che moneta sarebbe costato?   - Che vuole, padre?  Ero a barlume, lui di là e io di qua;  lavoravo colle mani di dentro, non lo potei neanche tastar bene….    -  Ma così a vostra idea, a vostra maniera di vedere?   – Io direi che dovremmo esser lì da un francescone; a testa rotta non ci andrebbe né l’uno né l’altro.   – Ho inteso; dunque il peccato è fatto perché basta l’intenzione, e siete tenuto a restituire.   – Dice santamente.  (Ma quel montagnolo aveva cominciato a leccar la foglia; tante volte a discorrere entra la malizia anche a chi non l’ha, e uno si mette in guardia).   – Dice santamente; e come mi consiglierebbe di fare ?    -  Vi dirò, il peccato l’avete commesso, ma solamente in faccia a Dio; per questo voi siete in obbligo di far dire altrettanto bene per la vostra anima.  Bisogna che diate la somma di un francescone a qualche sacerdote che pensi….   – Sta bene, padre, è giusta ; lo vuol lei? -    (e si cominciò a levare il francescone di tasca).   Il prete rispose :   - Se mi credete degno di pregar per voi, la dirò io una messa per l’anima vostra, in isconto dei vostri peccati.    – Dunque tenga, padre -  e glielo presentò ai forellini della grata.  Il prete allunga la mano per pigliarlo, e dice:   - Ma non lo posso prendere, non ci passa !    -  Neanche io non potei pigliare il pèguro perché non ci passava.   Basta l’intenzione,  l’ha detto lei.    – Si rimette la moneta in tasca, e se ne va.

da : Cento Racconti Popolari Lucchesi 
       Firenze - Felice Le Monnier
       ed. 1950


Francesco Paolo Michetti
( 1851 – 1929)



da : Cento Racconti Popolari Lucchesi
VOCABOLARIETTO
(alcuni vocaboli dialettali)

VOCABOLARIETTO

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Di queste parole, che credo o per forma o per senso specialmente lucchesi o troppo nostrali toscane, ho messo il puro valore del punto dove sono usate. Assai più a lungo n’è parlato nel mio Vocabolario Lucchese, edito dalla R. Accademia Lucchese, Tipografia Giusti, Lucca, 1901.

Abusione. Abuso. La parola è impropria, ma è un briaco che parla e crede di parlar bene.
Accòllo. Sbornia, peirhè i briachi pendono in avanti.
Adempiute. Adempite. Ma è il briaco che sproposita per parlar meglio.
Aescato. L’esca sono mosche inzuppate di fiele; i pesci le beccano e subito rimangono storditi e non
sanno più dove vanno e spesso ne muoiono: Melenso, intronato, stordito. 
Aggarzonarsi. Mettersi per garzone.
Agghiadito. Col cuore gelato. In grande apprensione.
Aggrostarsi. Appiccicarsi.
Aibò. Oibò.
Alfabeto. Arcano; Storia nascosta; Trama; Accordellinato.
Alloggiarci. Crederci. Di coloro che si lasciano ingannare dai discorsi. Dar fede agli inganni. 
Alluciare. Guardare con premura intorno intorno.
Ammicciarsi. Buttarsi giù svogliato come un miccio, cioè come un ciuco.
Antenati che verranno. Errore comune, come: I nostri posteri d’una volta. V. Bottegaio e
Contenente.
Appicciare. Raggruzzolare.
Appunzire. Aguzzare, Appuntare.
Appunzito. Mordace, Pungente.
Assollicitarsi. Affrettarsi, Stradare il lavoro.
Attrottoloni. A trottoloni, A rotoloni.
Auscare. Scorgere; Cogliere, Sorprendere.
Arrinarsi. Ubriacarsi nel senso proprio e nel metaforico e poi: Confondersi dalla grande agitazione.
Impappinarsi.
Bancacci. Tavoloni molto alti, larghi e lunghi.
Baracca. Bisboccia, Ribotta, Triocco.
Barga. Tener da Barga e da Gallicano cioè: i piedi in due staffe; e sono due paesi l’uno contro
l’altro, anticamente in discordia.
Baroccìone. Becerone; Ragazzaccio male educato.
Battìlacche. Abito a falde lunghe di dietro: per es.: Marsina, Sopi-abito. Perchè le falde battono
nelle lacche. Dictio ludicra.
Botro. Raccolta d’acqua di polla più o meno profonda.
Bazzerana. Bazzana. Pelle di castrato morbida che tirandola viene da tutte le parti.
Bigongia (Essere in). Essere in bolletta, nella miseria.
Bigònia. Stravizzo, Gozzoviglia.
Billo. Citrullo, Stupido, Minchione. Eufemismo.
Birabára (A). Portare una persona o una cosa di soppeso uno da piedi e uno da capo. 
Biroldo. Mallegato. Anche a Pistoia e altrove. Da noi ha l’ò largo.
Bischinco. Sgarbo, Dispetto. Il Fanf. ha Bischenca.
Bòbbola. Coccola di cipresso; ma qui è nomignolo. Bofonchiare. Mugghiare, Borbottare, Dir
l’avemmaria della scimmia. L’ha anche il Fanf. 
Bofónchio. Vespone. Bufo.
Bordocchèi. Alterazione del francese Brodequin. Stivali, Stivaloni. Dictio ludicra. Nel Fiorentino: Brodocchèi. In Val di Cecina: Boldrocchèi.
Bottegaio. Tanto il venditore quanto l’avventore o cliente. Dicono così anche a Livorno.
Bracco bracco. Mogio mogio; Lento lento; Grondon grondone.
Brània. Il Fanf. l’ha in senso di Porca da seminare. Da noi le branie sono i ripiani a scaletta dei colli
scassati e seminati o piantati a vite, che si chiamano anche Piane.
Brucìno. Il diavolo. Dictio ludicra.
Brúscola. Busca, Gabbia di giunchi per istrizzar le olive. Anche nel Pisano, dappertutto. 
Búcchia. Bucchia propriamente: Buccia. Metaforicamente: La parte dello sfacciato.
Buci! Mosca! Silenzio! Anche Fanf.
Buffardello. Folletto.
Bugnare. Mugghiare cupamente, Borbottare.
Bugnata. Lungo bugnare.
Burlume (A). Senza lume; al buio, allo scuro. Al barlume.
Buscione. Macchia cespugliosa, Cespuglio folto.
Buzzicarsi. Muoversi, Rimuginarsi.
C. I tre c che ammazzano i vecchi, se vuoi saperli, sono: Caduta, Catarro e C...rella.
Cacina (Figura). Barbina, Meschina. Anche a Livorno e a Pisa.
Calciulo. La parte di fondo degli steli, dei gambi ecc.
Calletti. Parte del tonno dai lati del collo. Anche a Livorno e nel Pisano.
Catàna. Giacchetta da cacciatore. Veramente è l’apertura di dietro fra la roba e la fodera, ed è in
questo senso anche livornese e pisano.
Céci. Svenevolezze, Dàddoli, Vezzi, Fichi.
Cencetta. Debole di persona, Cagionevole di salute.
Ceneraccio. Ceneracciolo. Tela grossa che si mette sulle conche per fare il bucato.
Ceragia. Ciliegia (L’amico). L’amico Sédici.
Certiduni. Certuni.
Che. In che, cioè: dove. Va in che quelli. Forma ellittica comunissima, cioè: dov’erano o dove sono
quelli. «Dov’è Cecco? — In che posa».
Chiacchierina. La sbornia si suol dire, ha cinque gradi: Chiacchierina, trimpellina, spaccona, da
muro a muro e ferma là. Le parole spiegano la cosa. 
Chianna chianna. Piano piano, Adagio adagio. 
Chiarina senza denti. La morte.
Ciaffone. Ceffone, Schiaffo solenne. Anche a Livorno. 
Ciancicare. Masticare.
Ciáncico. Roba da masticare; o roba che si mastica.
Ciangottare. Cianciugliare. L’ha pure il Fanf.
Cicchìno. Piccino, Piccolino. Diminutivo da Cicco, Piccolo e spesso è un nomignolo, 
Ciciorana. La Cretinopoli dei Lucchesi. Altrove direbbero: Cuneo.
Cimìgliolo. Cimolino.
Cinquinare. Rubare, Volare, Fumare.
Cintello. Centello.
Ciocca d’orecchio. Fra il collo e il lobo esteriore.
Ciottolo. Coccio. Proprio e metaf. Anche livornese e pisano.
Ciucca. Solenne sbornia.
Compistare. Contrastare. Contendere.
Cònia. Bisboccia, Ribotta; Celia, Burla.
Contenente (la nota del) cioè del contenuto. V. Antenati.
Convertìsciti. Convèrtiti. Forma popolare.
Corrimi di dietro. Guadagnucci. Rientri piccoli che sogliono accompagnare i traffichi grandi. 
Cricchi. Vezzi, Daddoli, Smorfie. Sing. Cricco. Si dice pure: Crécco.
Cròccia. Stampella o Gruccia; anche delle civette.
Cuglia. Coglia, Ganimede, Frustino, Vanesio.
Cumunione. Comunione (a). Sbornie mortali, quasi da metter uno in fin di vita e fargli fare la
Comunione a letto.
Dibisciarsi. Divincolarsi come biscie.
Diècolo. Culla, Cunella. Anche Ghiècolo.
Digrumare. Ripulire dalla gruma, Raschiare. Peraltro V. anche Fanf.
Domàndita. Dimanda, Anche fiorentino popolare.
Dovéssete. Doveste. Il Lucchese distingue molto opportunamente la seconda plur. del Pass, remoto
dalla seconda Plur. dell’Imperf. Cong. Anche nelle Colline Pisane: Dovéssite. 
Èglie. È.
Erbucci. Metaf. Tutte le altre preghiere dopo il Rosario, o in chiesa dopo la funzione principale. 
Èrmini. Bricioli, Tritoli. Co’ verbi: andare e mandare, soltanto.
Esordio. Riprensione grave e solenne.
Fagiano. Citrullo. Molti nomi di uccelli hanno questo senso.
Fèuto. Fèto, Uomo tristo e accorto, Furbone; Bell’umore: V. Fanf. U. T. 
Fieragosto. Ferragosto.
Forbicio. Eufemismo, come Buscherio.
Forciglìone. Farchetola. Specie d’uccello di padule.
Forone. Tuffo capofitto. Da forare.
Forrone. Burrone. Anche Fanf.
Forsi. Forse. Una volta molto comune da per tutto, e nelle Colline Pisane anche ora.
Fóssete. Foste. V. Dovéssete.
Fuffigno. Viluppo, Imbroglio, Intrigo. Nel proprio e nel metaforico.
Gallicano. V. Barga.
Gambo. Gambo d’una seggiola, d’un letto ecc. La rimanente Toscana: Gamba.
Gavetta. Matassina di cordino. Anche Fanf.
Gnòcco (Pigliare lo) e Ignoccarci. Pigliar cappello. Incappellarci, Incocciare. Anche Fanf. 
Gozzata. Sorso, Sorsata. Comune anche a Pisa e a Livorno.
Grimìto. Fitto, Denso, Folto, Gremito.
Grinta. Viso, Faccia, Muso, Grugno. Anche Fanf.
Gronde. Parti estreme di un paese.
Gronda gronda. Gronda, estremità non solo del tetto, ma di molte altre cose come: vigne, selve,
paesi ecc. Gronda gronda (da scriversi senza virgola, come: muro muro, siepe siepe), vuol dire:
Iumgo la gronda, lungo il lembo estremo.
Guattire. Voce del cane che ha trovato fiato. Il Fanf. la dice voce poco usata. Da noi fra i cacciatori
è comunissima.
Guatto. V. sopra. L’atto del guattire.
Gubbio. Ghebbio o Stomaco degli uccelli.
Impagliata. Festa contadinesca, quand’è nato un bimbo.
Impocciato. Su bello dritto sulla persona.
Incapponita (Pelle). Pelle d’oca, Accapponata. Accapponarsi la pelle. Carducci. Prefaz. Poesie,
Barbera 1871.
Incornata. La vedo incornata male, inarcata, cominciata.
Indúrito. Acerbo, Duro, Agro. Coll’accento sull’ù comunissimo; anche altrove.
Infrecciare. Imbrogliare.
Ingubbiarsi. Empirsi il gubbio, cioè impinzarsi di cibo.
In più che. Tostochè. Ubi primum.
Lacca. Mancia, Sbruffo, Eegaluccio in danari.
Lacche. Il dietro delle cosce dove finisce la natica.
Là di lì. In que’ pressi; in quel vicinato; lì attorno.
Lèmbe. Lembi. Parti estreme d’un vestito.
Ligiare. Accarezzare, Adulare. Anche Fanf.
Lillare. Ilare, Allegro.
Linchetto. Viene da Incubetto. Spiritello notturno che noia, fa sgarbi ecc.
Ludro. Mascalzone, Farabutto. Usato per tutta la Provincia.
Lucía. Recipiente di terra cotta. Nelle campagne livornesi e pisane vaso di terra cotta, con un
manico e un beccuccio, da travasare il vino.
Luneddiana. Luneddiare, cioè non far nulla il lunedi.
Maggiano. Paese a quattro circa miglia verso il ponente di Lucca, dov’è il Manicomio. 
Malatia. Malattia. Anche nelle Colline Pisane.
Mánfano. Cocchiume.
Manferina. Ballo oramai antico. Monferrina.
Marmocchiaia. Freddicaia, Grave infreddatura.
Marugèo. Birbante, ma sempre scherzevole. Brigantello, Boietto.
Mattuccio. Giucco, Giuccherello.
Mattie. Ruzze. Giuochi infantili.
Matuffo. Specie di gnocco di farina di granturco.
Metato. Seccatoio delle castagne.
Mezzi. Vie traverse per i campi, da un punto a un altro non andando per le vie maestre.
Micciona. Zuccona, Ignorantona.
Mortaletto. Anche Fanf. Mortaietto.
Murícciolo. Muricciuolo. Anche nel pisano ha l’accento sull’í.
Néccio. Castagnaccio cotto fra due testi infocati.
Nel discorrendo; come per es. Nel levandosi il sole, e simili, sono forme popolari = nel discorrere,
nel levarsi il sole.
Nentrare. Entrare come Nescire per uscire.
Nizzire. Macolare, Ammaccare, Far livido.
Non ve ne prego dire; o a dire. Non potrei dirlo a parole. Frase molto usata nell’enfasi e nella
meraviglia.
Olócco. Allòcco. Mammalucco. Nel Pisano, Lócco.
Palanca. Moneta da cinque centesimi. Comune in tutta la Toscana. L’ha anche il Petrocchi.
Paino. Bellimbusto, Zerbino, Ganimede. Comune anche ad altri dialetti. Il Rigut. non l’ha, ma vedi
il giornale Il Borghini, Anno I, Pag. 327.
Pallino. (Far quella accanto al) Fare una rovina. Dal giuoco delle bocce; quella accanto al pallino è
buona e il levarla è un rovinare il giuoco.
Pàmpino. Bandolo.
Pappà. Babbo. La forma nostra conserva la doppia consonante etimologica e non è un francesismo,
credo.
Pappagnone. Sgrugnone. Colpo nel viso.
Pappazzucco. Mammalucco, Babbuino, Balordo.
Parerebbe. Parrebbe, Sembrerebbe.
Pate. Il nostro popolo usa più: Io pato, che io patisco. E la forma antica. V. Parad. 20, 94.
Patita. Dama, Amante. Anche Fanf.
Pattone. Botta, Colpo a mano aperta. V. Fanf. Anche a Livorno.
Pattumaro. Spazzaturaio.
Pécchia. Peluia delle castagne. Anche nel Pisano e a Livorno. Nel testo però è un nomignolo. 
Pendàna. Trecciaa. Festone. Tralci di vite tirati da albero ad albero.
Personaccia (Quella). Eufemismo. Il Diavolo.
Peruginaro. Votacessi, perchè il Perugino è il Pozzo nero.
Piccia (Di). Di buzzo buono. Con tutte le forze.
Pigliarsi. Bisticciarsi, Accapigliarsi.
Pìlloro. Sasso, Pietra da scagliare.
Pisis. Bicci, Bezzi, Soldi.
Pítoro. Pulcino. Metat. Citrullo, Sciocco.
Pittìere e Pettiere. Pettirosso. Anche nel Sanese. V. Fanf.
Piúmicio. Morbido, Molle. Pron. come Súdicio.
Pizzico (In) Sull’orlo; In cima in cima.
Pomidori. Sing. Pomodoro, Plur. Pomidori facendo tutta una parola anche della preposiz. Comune
anche a Pisa e a Livorno.
Porcivile. Chi pretende parlare bene e poi casca in gravi errori plebei si dice che parla porcivile; è
un bel giuoco di parola da porci e civile.
Presciutto e Presutto. Prosciutto. Anche Fanf.
Prima Dio. Grazie a Dio, cioè Ringraziando o Lodato prima Dio. Comune. Approvato dal
Tommaseo. V. Fornaciari. Lett. 186, poscr.
Profèrgono. Profferiscono, Esibiscono. L’inf. è Profergere, Profersi, Proferto ecc. 
Proffidiare. Perfidiare. Insistere cocciutamente.
Pronòstico. Eccezioni, Condizioni. Pretesti per riprendere e biasimaire. 
Provenire. Pervenire.
Puntina. Pezzuola o bianca o di colore da portare in capo.
Puole. Può. Usato anche da molti autori e quasi per tutta Toscana. 
Puppattolìno. Fantoccino di cenci ecc.
Raffidarsi. Fidarsi, Confidarsi.
Ramatina. Quant’acqua sta in una ramina. La ramina è quello strumento da attingere acqua dalla
secchia, che a Firenze e altrove dicono Ramino.
Raspanti. Polli in generale. Gergo.
Razzaio. Punto di un fiume dove l’acqua scende da una piana a un’altra piana.
Ravediamo (Ci). A rivederci, cioè: io dico: Ci ravvediamo a tutti.
Reato. Regno da re per analogia, come Ducato da Duca ecc.
Rèdola. Viottola attraverso i campi per dove può passare il carro. V. Fanf.
Ricintellare. Picentellare.
Rìcisa o Recisa. Strame tritato per le vacche. Segato.
Rimbozzolito. Tutto raccolto e raggomitolato come un bozzolo.
Rimmattuccire. V. Mattuccio.
Rinfrignatura. Frinzello; Cucitura mal fatta.
Ringogiarsi. Gonfiare, Star tronfio per superbia. Da gogio, gozzo.
Rinvecchignire. Diventar vecchieggiante prima del tempo.
Ritrécìno. Ritrécine. Quella specie di mulini a acqua a cui allude Dante, Inf. 23, 46-48; cioè Ruota a
pale dove batte l’acqua e la fa girare velocemente.
Roba di dote. Che si sperpera facilmente.
Ròccia. Loia, Sucidume o Sudiciume. Anche in molti altri luoghi. Cesari, Tommaseo. V. Fanf. U. T. Rotta. Noia, Seccatura. La forma piena sarebbe: Quella rotta di stivali.
Rugare. Alzar la voce con arroganza; Pretendere arrogantemente.
Rumare. Rugumare, Agitare, Dimenare.
Saltampalo. Salimpunta. Sylvia ruhicola.
San Giorgio. Luogo dove sono le prigioni a Lucca.
Sannotto. Morsotto.
Sant’Anna. Paese presso Lucca dov’è il Cimitero urbano.
Sbilurciare. Sbirciare. Guardare con occhi attenti e mobili.
Sborniare. Sbirciare. Scorgere da lontano. Comune anche nelle Colline Pisane.
Scaciato. Scorbacchiato, Mortificato. Anche a Livorno.
Scento. Sbricio. Misero a vestimenti.
Seepe. Siepe.
Schiezza. Scheggia.
Schiocca. Polenta. Dictio ludicra. Dal suono che fa nel bollire.
Sciabà. Festa, Scialo, Divertimento, Scianto. Comunissimo anche a Livorno.
Sciabigotto. Grullo, Melenso, Sciocco. Ineptus. Parola lucchese per eccellenza.
Sciancare. Scoscendere, Staccare un ramo a forza.
Scimmia. Sbornia. A Pist. Lucia. Anche in Spagn. Pillar una mona.
Sciograre o Sciovrare. Scegliere, da Sceverare.
Scolare. Ripulire. Metaf. presa dai vasi ecc.
Scorgéssete v. Dovéssete.
Scrocchetto. Trabocchetto, Trappola, Ordigno da chiappare animali.
Scrullare. Scivolare di sugli scrulli.
Scrnllo. Rullo, Curro, cioè quel legno rotondo non molto lungo che si mette sotto cose di gran peso
per muoverle facilmente.
Seneppìno. Beccaccino, Tordo o Frullino. Scolapax gallinula.
Sfaceto. Forma popolare in luogo di Sfacelo.
Sfaloppare. Sfilzar bugie. Da faloppa che è il bozzolo falso, cioè non duro, rimasto a mezzo. Sgargiare. Millantarsi, Sbravazzonarsi.
Sgovorato. Che ha una sjDalla più bassa.
Sgrollatina. Scrollatina.
Sguáttolo. Guattero.
Sguazzignare. Piovere leggiero.
Sguindolarsi. Vibrarsi colla persona.
Sguscia. Sghescia, Lupa, Gran fame.
Sìpia. Rabbia, Sdegno, Cruccio interno.
Smanaccare. Gesticolare.
Smarmocchito. Eintontito. Intronato e stupidito da un colpo ecc. 
Smostacciata. Uscitaccia a muso brutto; Voltata dispettosa di faccia. 
Soccannare. Aizzare, Metter su, Insipillare..
Sornacare. Russare. Comune anche nella Maremma toscana.
Spipitare; onomatopeico. Dal pi pi che pare esca di bocca a quelli che pregan piano. Tritar
paternostri ecc.
Spacconarsi. Millantarsi.
Ste’. Stette. Giusti Cronaca, passim.
Stèrpa. Stirpe, Eazza, Genia. Sempre in mala parte.
Stintignare. Tempellare, Pianamente e fittamente dimenare. V. Fanf.
Stoccataro. Strozzino, Grande usuraio.
Stravaccato. Sdraiato bello lungo.
Stralocchiare. Guardare attorno con molta attenzione.
Strefinacciolo. Strofinacciolo. Cencio di cucina.
Strefinare. Strofinare. Io stréfino.
Strippare. De’ muri che sfiancano e mandano in fuori la trippa. Anche in Lat. Paries facit ventrem. Strizzone. Dolori fortissimi e intermittenti, quasi ci strizzassero i visceri. Anche a Livorno. 
Sturma. Turma confusa, Grande stuolo.
Svelgere. Svellere, Svegliere.
Tabernella. Pentolaccia; la prima domenica di Quaresima. Gran concorso a Monte San Quirico
presso Lucca.
Taccolìno. Loia, Sudiciume.
Tarullo. Trullo, Melenso. Anche Fanf.
Tralla tralla. Adagio adagio, come chi si coccola il viaggio.
Tremarino. Rosmarino, Ramerino.
Trono. Tuono. Infatti Intronare viene di qui.
Turchine (Parole) Magiche, Potenti di potenza arcana.
Vagghi. Vada.
Veccìoni. Pallini da schioppo grossi come veccia. Anche nel Pisano e nel Livornese. 
Ventipiova e anche Ventibuia. A Pist. Ventipiovolo. Gran bussata d’acqua e vento. 
Verte (Quello ‘un). Non modifica, non muta, non cambia il fatto.
Vìa via significa pure: Molto, Affatim. In grande abbondanza.
Zizzola. Giuggiola. Metaf. Briscola, Busse ecc. Sonata! Anche nel Pisano e nel Livornese. 
Zolfanare. Inzolfare, Zolfare.
FINE.


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