L'aumento delle accise sui carburanti andranno ad aumentare il peso sui bilanci delle famiglie della montagna, zone meno servite da servizi pubblici di trasporto efficienti e sulle attività agricole e forestali.
Di seguito una analisi delle componenti del costo finale dei carburanti.
disegno e tabella da : http://efisiobianco.blogspot.com/ |
Le accise sui carburanti in Italia e di seguito cosa significa Accisa
dati forniti da Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Benzina
Nel territorio italiano, sull'acquisto dei carburanti gravano un insieme di accise, istituite nel corso degli anni allo scopo di finanziare diverse emergenze. Alcune di esse, però, risultano talmente anacronistiche (la meno recente prevede tuttora il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935) da suscitare non poche polemiche al riguardo.
L'elenco completo comprende le seguenti accise:
- 0,0073 Euro in attuazione del Decreto Legge 34/11 per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali[1].
- 0,040 Euro per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92[2]
- 0,112 Euro sul diesel e 0,082 Euro per la benzina in seguito al Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 "Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici" (Manovra Monti) del governo Monti.
Il dato ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico ("STRUTTURA DEL PREZZO MEDIO NAZIONALE DEI PRODOTTI PETROLIFERI") riporta per le accise gli importi che seguono:
- Benzina senza piombo: 0,6221 Euro
- Gasolio auto: 0,4810 Euro
- GPL auto: 0,125 Euro
- Gasolio da riscaldamento: 0,403 Euro
I prodotti energetici usati come carburante per la navigazione aerea (ad esclusione della navigazione da diporto) sono esenti da accise nell'ambito della Comunità Europea in virtù dell'art.14, paragrafo 1, lettera b) della direttiva 2003/96/CE del 27/10/2003[6]. Tale articolo sostanzialmente conferma quanto era già affermato nella direttiva 92/81/CEE del 31/10/1992 (ormai abrogata) dove, all'articolo 8, paragrafo 1, lettera b)[7], si affermava che il cherosene per aviojet è esente da accise negli stati membri CEE, eccetto che per l'aviazione privata da diporto.
Le esenzioni dalla tassazione dei carburanti aerei per voli tra paesi CEE e paesi non comunitari sono previste da particolari accordi internazionali[8].
Solitamente le accise per i carburanti costituiscono una parte considerevole delle entrate totali dello Stato e delle Regioni. Dette entrate confluiscono nel capitolo erariale n°1409 e nel conto regionale n°20759.
Accise 2011
Nel 2011 il Governo Berlusconi IV ha dovuto ricorrere in più momenti dell'anno, all'aumento delle imposte sui carburanti per far fronte ad una serie di situazioni ordinarie e straordinarie quali:
- Il taglio dei finanziamenti al Fondo Unico dello Spettacolo.
- L'afflusso di migranti sulle coste italiane a seguito delle guerre civili scaturite dalla cosiddetta Primavera Araba.
- Gli eventi calamitosi di natura alluvionale avvenuti il Liguria ed in Toscana nell'ottobre 2011.
Inizialmente si è ricorso ad un prelievo graduale, in tre scaglioni temporali, per raggiungere il primo scopo dell'elenco: dal 5 aprile 2011 fino al 30 giugno 2011 viene prevista una imposizione pari 0.5713 Euro/Litro e 0.4303 Euro/Litro per benzina e diesel; dal 1 luglio 2011 al 31 dicembre le accise salgono a 0.5732 euro e 0.4322 euro; dal 1 gennaio 2012 al 31 dicembre 2013, 0.5716 €/Lt e 0,4306 €/Lt; dal 1 gennaio 2014, 0.5695 €/Lt e 0.4285 €/Lt. Fonte: Agenzia delle Dogane, Determinazione Direttoriale protocollo 41102/RU del 5 aprile 2011.
Tuttavia, il 28 giugno 2011 Agenzia delle Dogane, attraverso la Determinazione 77579/RU, stabilisce che, per far fronte all'emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della Legge 225/92, le imposte sulla produzione e sui consumi siano portate ad euro 0.6132/litro per quanto riguarda la benzina ed euro 0.4722 per quanto riguarda il diesel, a partire dal 1 luglio 2011 fino al 31 dicembre 2011.
A seguito degli eventi calamitosi avvenuti in Liguria ed in Toscana nell'ottobre del 2011, la Determinazione Direttoriale 127505/RU aumenta di 0.0089 €/Lt le accise per un periodo che intercorre dal 1 novembre al 31 dicembre 2011 portandole a 0.6221 €/Lt e 0.4811 €/Lt.
Per verificarlo basta scaricare il documento settimanale pubblicato sul sito: La struttura del prezzo medio nazionale dei prodotti petroliferi
Una volta che le ragioni che avevano portato all'introduzione della nuova tassa si sono "estinte", gli aumenti in questione - come ha ricordato il segretario dell'Aduc, Primo Mastrantoni - sono stati trasformati di fatto in entrate ordinarie per l'erario.
Attualmente l'Accisa (un tempo anche chiamata "Tassa di Fabbricazione"), per le Benzine è pari a 0,6221 EURO/Litro e per il Gasolio a 0,4811 EURO/Litro. A fronte di tali valori viene, alla fine, ricalcolata l'IVA al 21%. Dal momento che tali valori incidono in modo tangibile sul prezzo dei carbocombustibili, provocano a tutt'oggi numerose polemiche.
http://it.wikipedia.org/wiki/Accisa
Cosa significa ACCISA
Per accisa si intende una imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. Il termine deriva dall'olandese accijns, che a sua volta deriva dal latino accensare, che significa "tassare".
È un tributo indiretto che colpisce singole produzioni e singoli consumi. In Italia le accise più importanti sono quelle relative ai prodotti energetici (precedentemente limitati solo agli oli minerali derivati dal petrolio), all'energia elettrica, agli alcolici e ai tabacchi.
L'accisa è un'imposta che grava sulla quantità dei beni prodotti, a differenza dell'IVA che incide sul valore. Mentre l'IVA è espressa in percentuale del valore del prodotto, l'accisa si esprime in termini di aliquote che sono rapportate all'unità di misura del prodotto.
Nel caso dei prodotti energetici si hanno aliquote rapportate al litro considerato alla temperatura di 15°C, come nel caso della benzina e del gasolio, oppure al chilo come ad esempio sugli oli combustibili e dei GPL. Nel caso dell'alcole, l'aliquota fiscale è rapportata al litro anidro, cioè all'unità di volume considerato alla temperature di 20°C, al netto dell'acqua. Ad esempio, una bottiglia da un litro di grappa a 40° contiene 1x40:100= 0,4 litri anidri, mentre il litro totale di prodotto viene detto litro idrato. Nel caso dei gas, come ad esempio il metano, l'aliquota è rapportata al metro cubo alle condizioni standard di pressione di 1 bar (100 000 Pa) e di temperatura di 15°C. Nel caso dell'energia elettrica l'aliquota è rapportata al chilowattora.
L'accisa concorre a formare il valore dei prodotti, ciò vuol dire che l'IVA sui prodotti soggetti ad accisa grava anche sulla stessa accisa.
Aggiornamento :
"nel periodo gennaio-agosto (2012) rispetto allo stesso periodo del 2011, la componente fiscale media sulla benzina è aumentata del 22,45% e quella sul gasolio addirittura del 33,04%. In totale, sempre nello stesso periodo, benzina e gasolio hanno dato all'erario un gettito di 24,5 miliardi, con una crescita rispetto allo stesso periodo del 2011 del 17,4%, cioè di ben 3,6 miliardi.
da Il Sole24Ore del17 settembre 2012 "Benzina e gasolio:consumi a picco ma il fisco festeggia"
di Gian Primo Quagliano - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/W4XwH
http://it.wikipedia.org/wiki/Accisa
Cosa significa ACCISA
Per accisa si intende una imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. Il termine deriva dall'olandese accijns, che a sua volta deriva dal latino accensare, che significa "tassare".
È un tributo indiretto che colpisce singole produzioni e singoli consumi. In Italia le accise più importanti sono quelle relative ai prodotti energetici (precedentemente limitati solo agli oli minerali derivati dal petrolio), all'energia elettrica, agli alcolici e ai tabacchi.
L'accisa è un'imposta che grava sulla quantità dei beni prodotti, a differenza dell'IVA che incide sul valore. Mentre l'IVA è espressa in percentuale del valore del prodotto, l'accisa si esprime in termini di aliquote che sono rapportate all'unità di misura del prodotto.
Nel caso dei prodotti energetici si hanno aliquote rapportate al litro considerato alla temperatura di 15°C, come nel caso della benzina e del gasolio, oppure al chilo come ad esempio sugli oli combustibili e dei GPL. Nel caso dell'alcole, l'aliquota fiscale è rapportata al litro anidro, cioè all'unità di volume considerato alla temperature di 20°C, al netto dell'acqua. Ad esempio, una bottiglia da un litro di grappa a 40° contiene 1x40:100= 0,4 litri anidri, mentre il litro totale di prodotto viene detto litro idrato. Nel caso dei gas, come ad esempio il metano, l'aliquota è rapportata al metro cubo alle condizioni standard di pressione di 1 bar (100 000 Pa) e di temperatura di 15°C. Nel caso dell'energia elettrica l'aliquota è rapportata al chilowattora.
L'accisa concorre a formare il valore dei prodotti, ciò vuol dire che l'IVA sui prodotti soggetti ad accisa grava anche sulla stessa accisa.
Aggiornamento :
"nel periodo gennaio-agosto (2012) rispetto allo stesso periodo del 2011, la componente fiscale media sulla benzina è aumentata del 22,45% e quella sul gasolio addirittura del 33,04%. In totale, sempre nello stesso periodo, benzina e gasolio hanno dato all'erario un gettito di 24,5 miliardi, con una crescita rispetto allo stesso periodo del 2011 del 17,4%, cioè di ben 3,6 miliardi.
da Il Sole24Ore del17 settembre 2012 "Benzina e gasolio:consumi a picco ma il fisco festeggia"
di Gian Primo Quagliano - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/W4XwH
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