giovedì 27 settembre 2012

C.A.I. BARGA 28 SETTEMBRE 2012

SERATA CULTURALE 


ANDREA JACOMELLI 
E
MARCO MARANDO

presentano il loro libro


"TRAVERSATA DELLE APUANE"











dove :   a Barga, Centro Storico, in via di Mezzo 49, angolo di Piazza Garibaldi,
                 a c.a. 20 metri da Piazza del Comune.

AUTUNNO, DOVE ANDARE ?



... in Garfagnana,

tra escursioni e sagre gastronomiche...


Trassillico - foto di Daniele Saisi



foto di M.Bonuccelli

 IL TREKKING ...
ingarfagnana.com










LE CASTAGNE ...













...sagre gastronomiche,
   eventi culturali altro ancora....




Festa d'Autunno Garfagnana
 12-13-14 ottobre 2012 





fonte: www.turismo.intoscana.it
L'autunno è una stagione ricca in Garfagnana. 

In uno scenario naturale dove si alternano i colori del rosso, del giallo e del marrone e una gamma di sapori e profumi che riportano alla terra e al gusto genuino di prodotti antichi, numerose sono le sagre gastronomiche, le passeggiate e le escursioni tematiche, gli appuntamenti culturali e i laboratori didattici.

La Garfagnana, a cavallo tra le Alpi Apuane e l'Appennino Tosco Emiliano, celebra la stagione autunnale proponendo "Garfagnana in castagna": un circuito gastronomico, culturale e naturalistico che, fino a dicembre, conduce alla scoperta dei suoi borghi e delle sue pittoresche località di montagna attraverso il frutto di stagione che più la rappresenta: la castagna.

Sagre gastronomiche dedicate ai funghi, al tartufo, al maiale e ovviamente allacastagnamenu a tema e a prezzi convenzionati, eventi culturali, escursioni naturalistiche guidate e laboratori didattici. Questo è il ricco calendario proposto dalla Comunità Montana della Garfagnana, in collaborazione con il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano e il Parco regionale delle Alpi Apuane, per soddisfare ogni palato e ogni passione.


Gli appuntamenti gastronomici:

mercoledì 26 settembre 2012

PARCO BIKE - ORECCHIELLA 29/09/2012


Luogo: Orecchiella (LU)
Comune: San Romano in Garfagnana (LU)
Regione: Toscana
Info Email: info@parcobike.it Info line: 334/5753117




Parco Bike Demo Tour all' Orecchiella




Ecco il Parco Bike dell'Orecchiella: il 29 settembre l'inaugurazione

martedì, 25 settembre 2012, 11:35
San Romano in Garfagnana è lieta di accogliere, sabato 29 settembre, l’ultima data dell’inaugurazione del progetto “Parco Bike” – un progetto per il turismo ecologico nel verde e nella tradizione per un parco di qualità, promosso dall’Ente Parco Nazionale Appennino Tosco – Emiliano in collaborazione con la società Sviluppo Terre Alte srl e finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Bici a pedalata assistita (ovvero con l’aiuto di motori elettrici) per rendere facili e accessibili a tutti, famiglie e ragazzi, anche i percorsi più difficili del nostro Parco, per riuscire così ad ammirare i meravigliosi paesaggi e i l’affascinante patrimonio di borghi storici e castelli che ne fanno parte. Il programma della giornata prevede il ritrovo presso il centro visite dell’Orecchiella alle ore 09.00 dove, dopo il saluto del Sindaco Pier Romano Mariani, ci sarà la consegna delle biciclette e la partenza per il tour cicloturistico ad anello di circa 40 km. Per l’occasione è prevista la possibilità di provare gratuitamente le biciclette attraverso la prenotazione via mail all’indirizzoinfo@parcobike.it visitando il sito http://www.parcobike.it oppure telefonando al numero 349/3198620.


lunedì 24 settembre 2012

"Basta l'intenzione" racconto di Idelfonso Nieri

1886 - Pierre Auguste Renoir

Idelfonso Nieri (1853 - 1920)












Basta l’intenzione



E’ bellina anche quella del montagnolo che s’andò a confessare.

Dice il prete : - Che avete fatto ?   - Padre confessore, andai per rubare un pèguro (loro dicono pèguro, noi si dice pecoro; si direbbe castrone, via), andai per rubare un pèguro, ma non potetti; l’animale era  grossotto; aveva le corna straccate; l’apertura era stretta, insomma non mi riuscì.    -  Bel mi’ uomo, capisco, intendo, ma intanto il peccato è fatto.  Voi andaste a fine di male, e se il pecoro restò lì, il merito non è vostro; basta l’intenzione.    – E per quello me ne sono confessato.   –  A vostra idea quanto sarebbe valuto, che moneta sarebbe costato?   - Che vuole, padre?  Ero a barlume, lui di là e io di qua;  lavoravo colle mani di dentro, non lo potei neanche tastar bene….    -  Ma così a vostra idea, a vostra maniera di vedere?   – Io direi che dovremmo esser lì da un francescone; a testa rotta non ci andrebbe né l’uno né l’altro.   – Ho inteso; dunque il peccato è fatto perché basta l’intenzione, e siete tenuto a restituire.   – Dice santamente.  (Ma quel montagnolo aveva cominciato a leccar la foglia; tante volte a discorrere entra la malizia anche a chi non l’ha, e uno si mette in guardia).   – Dice santamente; e come mi consiglierebbe di fare ?    -  Vi dirò, il peccato l’avete commesso, ma solamente in faccia a Dio; per questo voi siete in obbligo di far dire altrettanto bene per la vostra anima.  Bisogna che diate la somma di un francescone a qualche sacerdote che pensi….   – Sta bene, padre, è giusta ; lo vuol lei? -    (e si cominciò a levare il francescone di tasca).   Il prete rispose :   - Se mi credete degno di pregar per voi, la dirò io una messa per l’anima vostra, in isconto dei vostri peccati.    – Dunque tenga, padre -  e glielo presentò ai forellini della grata.  Il prete allunga la mano per pigliarlo, e dice:   - Ma non lo posso prendere, non ci passa !    -  Neanche io non potei pigliare il pèguro perché non ci passava.   Basta l’intenzione,  l’ha detto lei.    – Si rimette la moneta in tasca, e se ne va.

da : Cento Racconti Popolari Lucchesi 
       Firenze - Felice Le Monnier
       ed. 1950


Francesco Paolo Michetti
( 1851 – 1929)



da : Cento Racconti Popolari Lucchesi
VOCABOLARIETTO
(alcuni vocaboli dialettali)

sabato 22 settembre 2012

PAOLO NUTINI - AUTUMN


Paolo Nutini, da Barga alla Scozia con la musica nel cuore

Italo-scozzese: suo padre, Alfredo, è originario di Barga, la madre è di Glasgow, dove la famiglia gestisce un negozio di Fish & Chips.
Barga, storico borgo della Garfagnana, ha una lunga tradizione di emigrati in Scozia e nel luglio del 2007 ha premiato Paolo con la medaglia d'oro di San Cristoforo, la maggiore onorificenza che il paese potesse tributargli, per celebrare il suo grande contributo nell’aver portato il nome di Barga nel mondo.

fonte : http://www.intoscana.it






Autumn

Autumn leaves under frozen souls,
Hungry hands turing soft and old,
My hero crying as we stood out their in the cold,
Like these autumn leaves I don't have nothing to hold

Handsome smiles wearing handsome shoes,
Too young to say, though I swear he knew,
And i hear him singing while he sits there in his chair,
While these autumn leaves float around everywhere

And I look at you, and I see me,
Making noise so restlessly,
But now it's quiet and I can hear you sing,
'My little fish don't cry, my little fish don't cry'

Autumn leaves how fading now,
That smile that ive lost, well ive found some how,
Because you still live on in my fathers eyes,
These autumn leaves, all these autumn leave, all these autumn leaves are yours tonite

Mmmmmmm











EQUINOZIO D'AUTUNNO



fonte : wikipedia
22 SETTEMBRE 2012

inizio ora UTC 14:49



La parola "equinozio" deriva dal latino "equi -noctis" e significa "notte uguale" al . La definizione puramente teorica di lunghezza del dì si riferisce all'intervallo di tempo compreso fra due intersezioni temporalmente consecutive del centro apparente del disco solare con l'orizzonte del luogo geografico. Usando questa definizione, la lunghezza del dì risulterebbe di 12 ore. In realtà, gli effetti di rifrazione atmosferica, il semidiametro e la parallasse solare fanno sì che negli equinozi la lunghezza del dì ecceda quella della notte[2]. Gli equinozi di marzo e settembre sono i due giorni dell'anno nei quali hanno inizio primavera e autunno. Agli equinozi, intesi come giorni di calendario, il Sole sorge quasi esattamente ad est e tramonta quasi esattamente ad ovest; ma non esattamente, in quanto (per definizione) l'equinozio è un preciso istante che quindi può, al massimo, coincidere con uno solo dei due eventi, ma non prodursi due volte nell'arco di 12 ore.



Per ottenere l'ora locale italiana in regime di ora solare (in pratica tra l'ultima domenica di ottobre e l'ultimo sabato del marzo successivo) occorre aggiungere all'orario UTC un'ora. Invece in regime di ora legale (tra l'ultima domenica di marzo e l'ultimo sabato di ottobre) occorre aggiungere due ore all'ora UTC.(1)

(1)l tempo coordinato universale, conosciuto anche come tempo civile e abbreviato con l'acronimo UTC (compromesso tra l'inglese Coordinated Universal Time e ilfrancese Temps universel coordonné), è il fuso orario di riferimento da cui sono calcolati tutti gli altri fusi orari del mondo. Esso è derivato dal tempo medio di Greenwich(in inglese Greenwich Mean Time, GMT), con il quale coincide a meno di approssimazioni infinitesimali, e perciò talvolta è ancora chiamato GMT.



giovedì 20 settembre 2012

Gabriele D'Annunzio a Giovanni Pascoli










Gabriele D'Annunzio






Dedicata a Giovanni Pascoli 
1912-2012
    
Il Commiato
da Alcyone - 1903



L’Alpe di Mommio un pallido velame
d’ulivi effonde al cielo di giacinto,
come un colle dell’isola di Same
o di Zacinto.

Il Monte Magno di più cupo argento
fascia la sua piramide; il Matanna
è porpora e viola come il lento
fior della canna.

O canneti lungh’essi i fiumicelli
di Camaiore, appreso ho il vostro carme.
Vedess’io rosseggiare gli albatrelli
sul Monte Darme!

Dal Capo Corvo ricco di viburni
i pini vedess’io della Palmaria
che col lutto de' marmi suoi notturni
sta solitaria!

Potess’io sostenerti nella mano,
terra di Luni, come un vaso etrusco!
In te amo il divin marmo apuano,
l’umile rusco;

amo la tua materia prometèa,
la sabbia delle tue selve aromali,
l’aquila dei tuoi picchi, la ninfea
de' tuoi canali.

Potesse l’arte mia, da Val di Serchio
a Val di Magra e per le Pànie al Vara
e al Golfo, tutta stringerti in un cerchio
con l’alpe a gara!

Troppo è grave al mio cor la dipartenza.
Come dal corpo, l’anima si esilia
dal marmo che biancheggia tra l’Avenza
e la Versilia.

Tempo è di morte. In qualche acqua torpente
or perisce la dolce carne erbale.
Strider non s’ode falce ma si sente
odor letale.


Díruta la Ceràgiola rosseggia,
là dove Serravezza è co' due fiumi,
quasi che fero sangue in ogni scheggia
grondi e s’aggrumi.

Sta nella cruda nudità rupestre
il Gàbberi irto qual ferrato casco.
Gustav Klimt
Ecco, e su i carri per le vie maestre
passa il falasco.

Metuto fu dalla più grande falce
nella palude all’ombra del Quiesa,
ove raggiato di vermène il salce
par chioma accesa

tra cannelle di stridulo oro secco,
tra pigro sparto di pallor bronzino.
Su l’acqua un lampo di smeraldo, e il becco
tuffa il piombino.

Deh foss’io sopra un burchio per la cuora
navigando, e di tifa e di sparganio
carico ei fosse, e fossèvi alla prora
fitto un bucranio

o un nibbio con aperte ali, e vi fosse
odore di garofalo nel mucchio
per qualche cunzia dalle barbe rosse
onde il suo succhio

sì caro all’arte dell’aromatario
stillasse fra l’erbame, e resupino
vi giacessi io mirando il solitario
ciel iacintino;

e scendessi così, tra l’acqua e il cielo
con l’alzaia la Fossa Burlamacca
albicando qual prato d’asfodèlo
la morta lacca;

e traesse il bardotto la sua fune
senza canto per l’argine; ed io, corco
sul mucchio, mi credessi andare immune
di morte all’Orco!

Ma cade il vespro, e tempo è d’esulare;
e di sogni obliosi in van mi pasco.
Su i gravi carri lungo le vie chiare
passa il falasco.

Sono sì vasti i cumuli spioventi
che il timone soperchiano dinnanzi
e il giogo cèlano e le corna e i lenti
corpi dei manzi,

onde sembran di lungi per sé mossi
e tra la polve aspetto hanno di strani
animali dai gran lanosi dossi,
dai ventri immani.

In fila vanno verso Pietrasanta,
strame ai presepi, ai campi aridi ingrasso.
L’un carrettiere vócia e l’altro canta
a passo a passo.

E tutta la Versilia, ecco, s’indora
d’una soavità che il cor dilania.
Mai fosti bella, ahimè, come in quest’ora
ultima, o Pania!

O Tirreno, Mare Infero, s’accende
sul tuo specchio l’insonne occhio del Faro;
ti veglia e guarda con le sue tremende
navi d’acciaro

la Città Forte dietro il Caprione
sacro agli Itali come ai Greci il Sunio;
t’è scheggia della spada d’Orione
il novilunio;

come sia fatta l’ombra, alla tua pace
verseranno lor lacrime le Atlàntidi,
ti condurrà l’ignavo Artofilace
l’Orse erimàntidi;

s’udrà pe' curvi lidi il tuo respiro
solo nell’ombra senza mutamento;
solo rispecchierai l’immenso giro
del firmamento.

O Mare, o Alpe, ed io sarò lontano
con nel mio cuor la torbida mia cura!
Splende la cima del mio cuore umano
nell’ode pura.

Ode, innanzi ch’io parta per l’esilio,
risali il Serchio, ascendi la collina
ove l’ultimo figlio di Vergilio,
prole divina,

quei che intende i linguaggi degli alati,
strida di falchi, pianti di colombe,
ch’eguale offre il cor candido ai rinati
fiori e alle tombe,

quei che fiso guatare osò nel cèsio
occhio e nel nero l’aquila di Pella
e udì nova cantar sul vento etèsio
Saffo la bella,

il figlio di Vergilio ad un cipresso
tacito siede, e non t’aspetta. Vola!
Te non reca la femmina d’Eresso,
ma va pur sola;

ché ben t’accoglierà nella man larga
ei che forse era intento al suono alterno
dei licci o all’ape o all’alta ora di Barga
o al verso eterno.

Forse il libro del suo divin parente
sarà con lui, su' suoi ginocchi (ei coglie
ora il trifoglio aruspice virente
di quattro foglie

e ne fa segno del volume intonso,
dove Títiro canta? o dove Enea
pe' meati del monte ode il responso
della Cumea?).

Forse la suora dalle chiome lisce,
se i ferri ella abbandoni ora ch’è tardi
e chiuda nel forziere il lin che aulisce
di spicanardi,

sarà con lui, trista perché concilio
vide folto di rondini su gronda.
E tu gli parla: "Figlio di Vergilio,
ecco la fronda.

Ospite immacolato, a te mi manda
il fratel tuo diletto che si parte.
Pel tuo nobile capo una ghirlanda
curvò con arte.

E chi coronerà oggi l’aedo
se non l’aedo re di solitudini?
Il crasso Scita ed il fucato Medo
la Gloria ha drudi;

e, se barbarie genera nel vento
nuovi mostri, non più contra l’orrore
discende Febo Apollo arco-d’-argento
castigatore.

Ma tu custode sei delle più pure
forme, Ospite. Col polso che non langue
il prisco vige nelle tue figure
gentile sangue.

Gli uomini il tuo pensier nutre ed irradia,
come l’ulivo placido produce
agli uomini la sua bacca palladia
ch’è cibo e luce.

Per ciò dal fratel tuo questa fraterna
ghirlanda ch’io ti reco messaggera
prendi: non pesa: ell’è di fronda eterna
ma sì leggera.

Fatta è d’un ramo tenue che crebbe
tra l’Alpe e il Mare, ov’ebbe il Cuor de' cuori
selvaggio rogo e il Buonarroti v’ebbe
i suoi furori.

L’artefice nel flettere lo stelo
vedea sul Sagro le ferite antiche
splendere e su l’Altissimo l’anelo
peplo di Nike.

Altro è il Monte invisibile ch’ei sale
e che tu sali per l’opposta balza.
Soli e discosti, entrambi una immortale
ansia v’incalza.

Or dove i cuori prodi hanno promesso
di rincontrarsi un dì, se non in cima?
Quel dì voi canterete un inno istesso
di su la cima".

Ode, così gli parla. Ed alla suora,
che vedrai di dolcezza lacrimare,
dà l’ultimo ch’io colsi in su l’aurora
giglio del mare.




 
Gabriele D'Annunzio a cavallo sulle spiagge della Versilia



D'Annùnzio Gabriele

Enciclopedie on line

D'Annùnzio 〈... -z-〉, Gabriele. - Scrittore (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938). Fu uno dei maggiori esponenti del decadentismo europeo. Dotato di una cultura molto vasta, mostrò un'inesauribile capacità di assimilare le nuove tendenze letterarie e filosofiche, rielaborandole con una raffinata tecnica di scrittura. Vita Era ancora convittore presso il collegio Cicognini di Prato quando esordì con Primo vere (1879), una raccolta di poesie pubblicata a spese del padre (Francesco Paolo Rapagnetta, che, adottato nel 1851 da una zia materna e dal marito di questa, Antonio D'A
Leggi tutto