mercoledì 27 marzo 2013

29/3/1931: salita versante N-N-E della Pania della Croce



Salita alla Pania della Croce - versante Nord-nord-est della Spalla settentrionale

"Erto versante di rocce rotte miste a erba, alto dai 250 ai 300 m. dominante la testata della Borra di Canala.  Ha interesse alpinistico prevalentemente in veste invernale, contando numerose vie e varianti di notevole impegno.
La salita più classica e meno ardua è quella aperta da G.V. Amoretti e D. Di Vestea, il 29 marzo 1931 (R.M. 1931,  757)"
rif.Alpi Apuane - E.Montagna, A.Nerli, A.Sabbatini ed. C.A.I.-T.C.I. ed.1979



ed.1958















qui di seguito la riproduzione del resoconto di Giovanni Vittorio Amoretti della 1a salita, pubblicato nella Rivista Mensile del C.A.I. del 1931









lunedì 25 marzo 2013

Visita a Casa Pascoli di San Mauro di Romagna

casa natale di Giovanni Pascoli

Una breve vacanza per una rapida visita alla terra natale di Giovanni Pascoli, San Mauro di Romagna, oggi San Mauro Pascoli; qui si trova la casa dove nel 1855 nacque il Poeta e vi abitò fino all'età di sette anni; monumento nazionale, di proprietà dello Stato è oggi museo Pascoliano.

La cucina è la stanza rimasta com'era all'epoca della nascita del Pascoli, unica a non subire danni durante la seconda guerra mondiale: al piano superiore possiamo visitare una stanza che contiene l'arredo dello studio che Giovanni Pascoli aveva presso l'Università di Bologna e una camera da letto con mobili originali tra cui la culla di famiglia che ospitò i fratelli, le sorelle e il piccolo Giovanni.
Nella Casa Museo è presente una mostra di documenti e immagini della vita del Poeta e dei suoi tempi, esposizione che si rinnova annualmente grazie ai risultati di una attenta e continua ricerca; infine merita segnalare il personale addetto che accoglie i visitatori con gentilezza e disponibilità.
Una occasione da non perdere.



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Una Poesia di Pascoli tratta dalla raccolta "Myricae"

ROMAGNA 
a Severino

Sempre un villaggio, sempre una campagna
mi ride al cuore (o piange), Severino:
il paese ove, andando, ci accompagna
l'azzurra vision di San Marino:

sempre mi torna al cuore il mio paese
cui regnarono Guidi e Malatesta,
cui tenne pure il Passator cortese,
re della strada, re della foresta.

Là nelle stoppie dove singhiozzando
va la tacchina con l'altrui covata,
presso gli stagni lustreggianti, quando
lenta vi guazza l'anatra iridata,

oh! fossi io teco; e perderci nel verde,
e di tra gli olmi, nido alle ghiandaie,
gettarci l'urlo che lungi si perde
dentro il meridiano ozio dell'aie;

mentre il villano pone dalle spalle
gobbe la ronca e afferra la scodella,
e '1 bue rumina nelle opache stalle
la sua laborïosa lupinella.

Da' borghi sparsi le campane in tanto
si rincorron coi lor gridi argentini:
chiamano al rezzo, alla quiete, al santo
desco fiorito d'occhi di bambini.

Già m'accoglieva in quelle ore bruciate
sotto ombrello di trine una mimosa,
che fioria la mia casa ai dì d'estate
co' suoi pennacchi di color di rosa;

e s'abbracciava per lo sgretolato
muro un folto rosaio a un gelsomino;
guardava il tutto un pioppo alto e slanciato,
chiassoso a giorni come un biricchino.

Era il mio nido: dove immobilmente,
io galoppava con Guidon Selvaggio
e con Astolfo; o mi vedea presente
l'imperatore nell'eremitaggio.

E mentre aereo mi poneva in via
con l'ippogrifo pel sognato alone,
o risonava nella stanza mia
muta il dettare di Napoleone;

udia tra i fieni allor allor falciati
da' grilli il verso che perpetuo trema,
udiva dalle rane dei fossati
un lungo interminabile poema.

E lunghi, e interminati, erano quelli
ch'io meditai, mirabili a sognare:
stormir di frondi, cinguettio d'uccelli,
risa di donne, strepito di mare.

Ma da quel nido, rondini tardive,
tutti tutti migrammo un giorno nero;
io, la mia patria or è dove si vive:
gli altri son poco lungi; in cimitero.

Così più non verrò per la calura
tra que' tuoi polverosi biancospini,
ch'io non ritrovi nella mia verzura
del cuculo ozïoso i piccolini,

Romagna solatia, dolce paese,
cui regnarono Guidi e Malatesta;
cui tenne pure il Passator cortese,
re della strada, re della foresta.

Giovanni Pascoli  (1894)




San Mauro Pascoli  e  Savignano sul Rubicone


Municipio di Savignano sul Rubicone
Oggi San Mauro Pascoli e Savignano sul Rubicone sono di fatto un'unica realtà urbana tanto che i due comuni hanno deciso di unirsi e costituire un'unica amministrazione ; il 9 giugno 2013 si svolgerà il referendum che, con esito favorevole, porterà alla fusione dei due Comuni.
Municipio di San Mauro Pascoli


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Per citare un po' di storia, ricordiamo che nel 1855 San Mauro e Savignano s.R. facevano parte dello Stato Pontificio



di seguito le modifiche politiche intervenute a partire dal 1860 ( l' 11 e 12 marzoplebisciti a favore dell'annessione al Regno di Sardegna dei ducati di ParmaModena, del Granducato di Toscana, ed Emilia e Romagna. "fonte Wikipedia" ) per giungere, nel 1870 con la  presa di Roma,  alla definitiva annessione dello Stato Pontificio

-l'italia nel 1861 con l'annessione del Regno delle Due Sicilie; 
-nel 1866, III Guerra d'Indipendenza, annessione del Veneto;
-1870  con la presa di Porta Pia, annessione dello Stato Pontificio; con i Patti Lateranensi del 11 Febbraio 1929 fu riconosciuta la Sovranità della Città del Vaticano, nella estensione attuale.





venerdì 22 marzo 2013

22 marzo 2013 Giornata Mondiale dell'Acqua

Giornata Mondiale dell'Acqua



La Giornata Mondiale dell’acqua è un evento che è stato istituito dalle Nazioni Unite nel 1992 e che si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare ed educare le persone al tema dell’acqua e avvicinarle al risparmio di questo bene primario tramite eventi e convegni organizzati nelle principali città del pianeta.
Eccovi ad esempio dei dati molto interessanti sui consumi di acqua degli Italiani, inviatici dall’L’Anea – Agenzia Napoletana Energia e Ambiente – che peraltro organizza la mostra convegno EnergyMed che si svolgerà a Napoli dall’11 al 13 Aprile
Ogni italiano consuma ogni giorno circa 300  litri d’acqua di cui molti risultano sprecati. In una famiglia italiana vengono utilizzati in una settimana 30  litri di acqua per bere, 150 per cucinare,60 per lavare frutta e verdura, 100 per le pulizie di casa, 80 litri per la pulizia personale, a cui vanno aggiunti ben 800 litri se utilizziamo la vasca da bagno contro i 200 litri se usiamo la doccia, 700 litri si consumano per l’uso del WC e fino a 300 per la lavatrice, senza considerare l’uso dell’acqua per innaffiare, lavare l’auto, riempire piscine ed altro.
Ricordiamo che il 2013 è in particolare anche l’anno mondiale dell’acqua (o meglio della cooperazione idrica)indetto dall’ONU per sensibilizzare su una risorsa fondamentale per la vita nel pianeta e che viene spesso sprecata nella civiltà occidentale.Sono dati che fanno riflettere, nel quotidiano non ce ne accorgiamo ma il nostro utilizzo di risorse è enorme se pensiamo che oltre un miliardo di persone nel pianeta non ha invece accesso all’acqua corrente….
fonte : tuttogreen

Da : Leo News
22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. Da allora per questa data l’ONU invita a ricordare il tema dell’acqua anche attraverso eventi concreti. Quest’anno la scadenza si presenta come maggiormente significativa perché il 2013 è stato proclamato anno internazionale sulla cooperazione idricaL’UNESCO è stato invitato dunque a guidare le iniziative, proprio per il suo approccio multidisciplinare che unisce scienze naturali e sociali, istruzione, cultura e comunicazione che ben si coniuga con la natura intrinseca dell’acqua, risorsa universale che ha molteplici aspetti: culturali, educativi, scientifici, religiosi, etici, sociali, politici, giuridici, istituzionali ed economici. L’obiettivo del 2013 è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di una maggiore cooperazione per affrontare le sfide che pone la gestione delle acque soprattutto per la crescita della domanda di accesso e il problema degli sprechi. Il progetto intende mettere in evidenza le iniziative di cooperazione di successo, ma anche tutte le problematiche legate all’uso sostenibile delle risorsa e ai conflitti per il suo possesso e uso.
Sono previste in tutto il mondo diverse attività, iniziative ed eventi. Ecco quindi cosa ci propongono le principali città italiane....(leggi su : LeoNews )


PRIMAVERA 2013


fonte : wikipedia
EQUINOZIO DI PRIMAVERA : 20 MARZO 2013   ora UTC 11:02





La parola "equinozio" deriva dal latino "equi -noctis" e significa "notte uguale" al . La definizione puramente teorica di lunghezza del dì si riferisce all'intervallo di tempo compreso fra due intersezioni temporalmente consecutive del centro apparente del disco solare con l'orizzonte del luogo geografico. Usando questa definizione, la lunghezza del dì risulterebbe di 12 ore. In realtà, gli effetti di rifrazione atmosferica, il semidiametro e la parallasse solare fanno sì che negli equinozi la lunghezza del dì ecceda quella della notte[2]. Gli equinozi di marzo e settembre sono i due giorni dell'anno nei quali hanno inizio primavera e autunno. Agli equinozi, intesi come giorni di calendario, il Sole sorge quasi esattamente ad est e tramonta quasi esattamente ad ovest; ma non esattamente, in quanto (per definizione) l'equinozio è un preciso istante che quindi può, al massimo, coincidere con uno solo dei due eventi, ma non prodursi due volte nell'arco di 12 ore.
Per ottenere l'ora locale italiana in regime di ora solare (in pratica tra l'ultima domenica di ottobre e l'ultimo sabato del marzo successivo) occorre aggiungere all'orario UTC un'ora. Invece in regime di ora legale (tra l'ultima domenica di marzo e l'ultimo sabato di ottobre) occorre aggiungere due ore all'ora UTC.

PRIMAVERA

Giovanni Segantini -  Primavera sulle Alpi (Raffigurazione della Primavera), 1897



Un'antichissima primavera
Guttuso- ritratto di Salvatore Quasimodo 

Già sulle rive del fiume ritornano i cavalli,
gli uccelli di palude scendono dal cielo,
dalle cime dei monti
si libera azzurra fredda l'acqua e la vite
fiorisce e la verde canna spunta.
Già nelle valli risuonano
canti di primavera.

Salvatore Quasimodo










martedì 19 marzo 2013

19 MARZO 2013


Mia figlia Barbara all'età di 2 anni e 9 mesi

Val di Rhemes  -  Aosta
verso il Colle di Entrelor

Agosto 1987



questa foto è il regalo della mia Bimba, ma è evidente che il più bel regalo è Lei

domenica 17 marzo 2013

Inno Nazionale d' Italia

Goffredo Mameli


Michele Novaro

Fratelli d'Italia


Dobbiamo alla città di Genova Il Canto degli Italiani, meglio conosciuto come Inno di Mameli. Scritto nell'autunno del 1847 dall'allora ventenne studente e patriota Goffredo Mameli, musicato poco dopo a Torino da un altro genovese, Michele Novaro, il Canto degli Italiani nacque in quel clima di fervore patriottico che già preludeva alla guerra contro l'Austria.
L'immediatezza dei versi e l'impeto della melodia ne fecero il più amato canto dell'unificazione, non solo durante la stagione risorgimentale, ma anche nei decenni successivi. Non a caso Giuseppe Verdi, nel suo Inno delle Nazioni del 1862, affidò proprio al Canto degli Italiani - e non alla Marcia Reale - il compito di simboleggiare la nostra Patria, ponendolo accanto a God Save the Queen e alla Marsigliese.
Fu quasi naturale, dunque, che il 12 ottobre 1946 l'Inno di Mameli divenisse l'inno nazionale della Repubblica Italiana.


fonte  Quirinale



Goffredo Mameli dei Mannelli nasce a Genova il 5 settembre 1827.
Studente e poeta precocissimo, di sentimenti liberali e repubblicani, aderisce al mazzinianesimo nel 1847, anno in cui partecipa attivamente alle grandi manifestazioni genovesi per le riforme e compone Il Canto degli Italiani.
Da quel momento in poi dedica la propria vita di poeta-soldato alla causa italiana: nel marzo del 1848, a capo di 300 volontari partecipa alle cinque giornate di Milano, tornato a Genova, collabora con Garibaldi e, in novembre, raggiunge Roma dove, il 9 febbraio 1849, viene proclamata la Repubblica. Sempre in prima linea nella difesa della città assediata dai Francesi, il 3 giugno è ferito alla gamba sinistra: morirà d'infezione a soli ventidue anni.
Le sue spoglie riposano nel Mausoleo Ossario del Gianicolo.


Michele Novaro nasce il 23 ottobre 1818 a Genova, dove studia composizione e canto.
Secondo tenore e maestro dei cori dei Teatri Regio e Carignano di Torino nonché convinto liberale, offre alla causa dell'indipendenza il suo talento compositivo, musicando decine di canti patriottici e organizzando spettacoli per la raccolta di fondi destinati alle imprese garibaldine.
Di indole modesta, non trae alcun vantaggio dal suo inno più famoso, neanche dopo l'Unità.



Muore povero, il 21 ottobre 1885, dopo aver affrontato difficoltà finanziarie e problemi di salute. Per iniziativa dei suoi ex allievi, gli viene eretto un monumento funebre nel cimitero di Staglieno, dove oggi riposa vicino alla tomba di Mazzini. 

        L'inno









Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
 
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò


FESTA DELL'UNITA' D'ITALIA



17 MARZO 
Giornata dell'unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera 




La nota di Palazzo Chigi il 17 marzo è una data dal forte valore simbolico per l'Italia e rappresenta quindi il punto di arrivo nel percorso dell'unificazione nazionale e, al tempo stesso, il punto di partenza del cammino verso il completamento dell'unificazione del Paese. È in questa data che centocinquanta anni fa, nel 1861, è stato proclamato il Regno d'Italia. Per questo motivo la nuova solennità civile  quindi non comporta riduzioni degli orari negli uffici e nelle scuole perché rappresenta la sintesi di un anno intenso di celebrazioni ed eventi, quello appena trascorso, durante il quale si è celebrato il centocinquantesimo anniversario dell'unità d'Italia, con una vasta partecipazione della società civile e delle Istituzioni. Crea inoltre un'occasione nuova per tenere viva nella società civile e nelle istituzioni la memoria dell'anniversario.


Gazzetta Ufficiale N. 282 del 3 Dicembre 2012

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;



IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Promulga

la seguente legge:

Art. 1
1. A decorrere dall'anno scolastico 2012/2013, nelle scuole di ogni ordine e grado, nell'ambito delle attivita' finalizzate all'acquisizione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», sono organizzati percorsi didattici, iniziative e incontri celebrativi finalizzati ad informare e a suscitare la riflessione sugli eventi e sul significato del Risorgimento nonche' sulle vicende che hanno condotto all'Unita' nazionale, alla scelta dell'inno di Mameli e della bandiera nazionale e all'approvazione della Costituzione, anche alla luce dell'evoluzione della storia europea.
2. Nell'ambito delle iniziative di cui al comma 1, e' previsto l'insegnamento dell'inno di Mameli e dei suoi fondamenti storici e ideali.
3. Per i fini di cui ai commi 1 e 2, la Repubblica riconosce il giorno 17 marzo, data della proclamazione in Torino, nell'anno 1861, dell'Unita' d'Italia, quale «Giornata dell'Unita' nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera», allo scopo di ricordare e promuovere, nell'ambito di una didattica diffusa, i valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, nonche' di riaffermare e di consolidare l'identita' nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica. La Giornata di cui al presente comma non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.
4. Le regioni e le province autonome aventi competenza legislativa per i sistemi educativi delle comunita' linguistiche riconosciute danno attuazione alla presente legge nel rispetto dei principi di cui all'articolo 6 della Costituzione.

5. Le attivita' di cui alla presente legge sono realizzate nell'ambito delle risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara' inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica Italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Data a Roma, addi' 23 novembre 2012.

NAPOLITANO

Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri

Visto, il Guardasigilli: Severino.





Legge 17 marzo 1861
Il Re Vittorio Emanuele assume il titolo di Re d’Italia
1861



PER GRAZIA DI DIO
RE DI SARDEGNA, DI CIPRO E DI GERUSALEMME
DUCA DI SAVOIA, DI GENOVA, ECC., ECC., ECC.
PRINCIPE DI PIEMONTE, ECC., ECC.
Il Senato e la Camera dei deputati hanno approvato,
Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue:

Articolo unico.

Il Re Vittorio Emanuele II assume per sè e pei suoi successori il titolo di Re d’Italia.
Ordiniamo che la presente, munita del sigillo dello Stato, sia inserta nella raccolta degli atti dal Governo mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Data a Torino addì 17 marzo 1861.

VITTORIO EMANUELE

C. Cavour.M. Fanti.
M. Minghetti.T. Mamiani.
G. B. Cassinis.T. Corsi.
F. S. Vegezzi.U. Peruzzi.



lunedì 4 marzo 2013

1863 - 2013 celebrazione filatelica per il CAI


Francobollo Commemorativo del 150° anniversario
della costituzione del Club Alpino Italiano






SERIE GENERALE  Anno 154° - Numero 45

GAZZETTA UFFICIALE
DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Legge 23-12-1996, n. 662 - Filiale di Roma Legge 27-02-2004, n. 46 - Filiale di Roma
PARTE PRIMA       Roma - Venerdì, 22 febbraio 2013

DECRETO  29 gennaio 2013

Emissione, nell'anno 2013, di un francobollo celebrativo del Club Alpino Italiano, nel 150° anniversario della fondazione, nel valore di euro 0,70.

IL DIRETTORE GENERALE
PER LA REGOLAMENTAZIONE DEL SETTORE POSTALE
DEL DIPARTIMENTO PER LE COMUNICAZIONI 
DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

DI CONCERTO CON 

IL CAPO DELLA DIREZIONE VI 
DEL DIPARTIMENTO DEL TESORO
DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

(OMISSIS)
...............
Decreta
 E' emesso, nell'anno 2013, un francobollo celebrativo del Club Alpino Italiano, nel 150° anniversario della fondazione, nel valore di € 0,70.
Il francobollo è stampato a cura dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura : 90 g/mq; supporto : carta bianca autoadesiva Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); tracciatura : mm 46 x 37; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura; colori : cinque;  tiratura : due milioni e settecentomila esemplari.  
Foglio: quarantacinque esemplari, valore "€ 31,50".
La vignetta riproduce un manifesto d'epoca del Club Alpino Italiano dove un alpinista osserva un paesaggio attraverso un cannocchiale; in alto è riprodotto lo stemma del CAI. 
Completano il francobollo la leggenda "150° CLUB ALPINO ITALIANO", la scritta "ITALIA" ed 
il valore  "€ 0,70".
Il presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

Roma, 29 gennaio 2013

    Il direttore generale ad interim per la 
  regolamentazione del settore postale del 
     dipartimento per le comunicazioni 
     del Ministero dello sviluppo economico
    Troisi  

      Il capo della Direzione VI 
         del dipartimento del Tesoro 
        del Ministero dell'economia 
         e delle finanze
      Prosperi






da progetti ed eventi delle celebrazioni:
"Annullo francobollo commemorativo
Torino, 24 maggio 2013
È stata presentata la richiesta ufficiale di emissione di uno o più valori postali in occasione del 150° anniversario di fondazione del CAI che dovranno far conoscere la ricorrenza del 2013. L’emissione avverrà a Torino sabato 24 maggio, giorno dell’Assemblea dei Delegati del CAI e dell’inaugurazione della mostra. È prevista in seguito, nel corso del 2013, la richiesta di annulli speciali per i diversi eventi di CAI 150."



Ricordiamo che anche in occasione delle celebrazioni del 100° Anniversario di fondazione del CAI, fu emesso un francobollo.
Soggetto : Piccozza e corda, veduta del Monviso ed emblema del C.A.I.


Il Monviso perché :

 "Costituito il 23 ottobre 1863 a Torino - anche se si può affermare che la sua fondazione ideale sia avvenuta il 12 agosto dello stesso anno, 
durante la celeberrima salita al Monviso ad opera di Quintino Sella, Giovanni Barracco,
 Paolo e Giacinto di Saint Robert -
 il Club Alpino Italiano è una libera associazione nazionale che, come recita l’articolo 1 del suo Statuto, “ha per iscopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale”.
da : www.cai.it