a cura di Lorenzo Angelini - ed."L'Ora di Barga" 1971
"A dì 12 agosto 1513 nevicò qui atorno atorno in sul nostro alpe di Bargha che prese molto bene della machia et così in su la Pania et in sul'alpe di Silano et Sorraggio et in questo modo non vi è stato quasi mese che non habbi haute nieve excepto che g(i)ugno et luglio <nota successiva>Et così nevicò anco poi a dì 16 septembre <fine nota>
A dì 28 agosto 1513 c(i)oè il dì di S. Augustino, uno orso grosso di 406 libre siando sceso giù alle vigne nostre et alli sciami dele ape che sono intorno Bargha et calando in Rizanese li nostri giovani li denso la chaccia et finalmente con li schoppietti et spiedi lo amassorno poi in lo rio di Gragno; vero che conciò male du' giovani c(i)oè Lunardo Bertagna et il nipote et se dicto Lunardo dandoli di bocha l'orso non li avesse afferrato la lingua con la mano l'avrebbe morto."
(pagg 98-99)
da Bestiari Medievali - I Millenni, Giulio Einaudi Editore |
nelle note Don Lorenzo Angelini cita una fonte la quale riferisce che nello Statuto delle Gabelle di Barga del 1346 "appare che la macellazione dell'0rso era esente da tasse e che questo si macellava pubblicamente in Barga e se ne vendeva la carne a prezzo mitissimo"
E' noto - prosegue Don Angelini- che la patria di origine del Manni (Soraggio) pagava annualmente agli Estensi il tributo di un orso vivo per la concessione ducale di un pascolo sul versante reggiano dell'Appennino.
Sempre nelle note informa che la presenza dell'orso in Garfagnana è durata per molto tempo citando che il Commissario in Castelnuovo Emilio Cavrana organizzò per il Duca Ercole II D'Este una caccia nel 1549: la cronaca riporta notizia di un'altra caccia sempre per il Duca Alfonso D'Este nel 1577.
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