1886 - Pierre Auguste Renoir |
Idelfonso Nieri (1853 - 1920) |
Basta l’intenzione
E’ bellina anche quella del montagnolo che s’andò a confessare.
Dice
il prete : - Che avete fatto ? - Padre
confessore, andai per rubare un pèguro (loro dicono pèguro, noi si dice pecoro;
si direbbe castrone, via), andai per rubare un pèguro, ma non potetti;
l’animale era grossotto; aveva le corna
straccate; l’apertura era stretta, insomma non mi riuscì. - Bel mi’ uomo, capisco, intendo, ma intanto il
peccato è fatto. Voi andaste a fine di
male, e se il pecoro restò lì, il merito non è vostro; basta l’intenzione. – E
per quello me ne sono confessato. – A vostra idea quanto sarebbe valuto, che
moneta sarebbe costato? - Che vuole, padre? Ero a barlume, lui di là e io di qua; lavoravo colle mani di dentro, non lo potei
neanche tastar bene…. - Ma così a vostra idea, a vostra maniera di
vedere? – Io direi che dovremmo esser
lì da un francescone; a testa rotta non ci andrebbe né l’uno né l’altro. – Ho
inteso; dunque il peccato è fatto perché basta l’intenzione, e siete tenuto a
restituire. – Dice santamente. (Ma quel montagnolo aveva cominciato a leccar
la foglia; tante volte a discorrere entra la malizia anche a chi non l’ha, e
uno si mette in guardia). – Dice
santamente; e come mi consiglierebbe di fare ? - Vi
dirò, il peccato l’avete commesso, ma solamente in faccia a Dio; per questo voi
siete in obbligo di far dire altrettanto bene per la vostra anima. Bisogna che diate la somma di un francescone
a qualche sacerdote che pensi…. – Sta
bene, padre, è giusta ; lo vuol lei? - (e si cominciò a levare il francescone di
tasca). Il prete rispose : - Se mi credete degno di pregar per voi, la
dirò io una messa per l’anima vostra, in isconto dei vostri peccati. – Dunque tenga, padre - e glielo presentò ai forellini della
grata. Il prete allunga la mano per
pigliarlo, e dice: - Ma non lo posso
prendere, non ci passa ! - Neanche io non potei pigliare il pèguro
perché non ci passava. Basta l’intenzione, l’ha detto lei. – Si rimette
la moneta in tasca, e se ne va.
da : Cento Racconti Popolari Lucchesi
VOCABOLARIETTO
(alcuni vocaboli dialettali)
VOCABOLARIETTO
da : Cento Racconti Popolari Lucchesi
Firenze - Felice Le Monnier
ed. 1950
Francesco Paolo Michetti ( 1851 – 1929) |
VOCABOLARIETTO
(alcuni vocaboli dialettali)
VOCABOLARIETTO
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Di queste parole, che credo o per
forma o per senso specialmente lucchesi o troppo nostrali toscane, ho messo il
puro valore del punto dove sono usate. Assai più a lungo n’è parlato nel mio Vocabolario
Lucchese, edito dalla R. Accademia Lucchese, Tipografia Giusti, Lucca,
1901.
Abusione. Abuso. La
parola è impropria, ma è un briaco che parla e crede di parlar bene.
Accòllo. Sbornia,
peirhè i briachi pendono in avanti.
Adempiute. Adempite. Ma
è il briaco che sproposita per parlar meglio.
Aescato. L’esca sono
mosche inzuppate di fiele; i pesci le beccano e subito rimangono storditi e non
sanno più dove vanno e spesso ne
muoiono: Melenso, intronato, stordito.
Aggarzonarsi. Mettersi per
garzone.
Agghiadito. Col cuore
gelato. In grande apprensione.
Aggrostarsi. Appiccicarsi.
Aibò. Oibò.
Alfabeto. Arcano;
Storia nascosta; Trama; Accordellinato.
Alloggiarci. Crederci. Di
coloro che si lasciano ingannare dai discorsi. Dar fede agli inganni.
Alluciare.
Guardare con premura intorno intorno.
Ammicciarsi. Buttarsi giù
svogliato come un miccio, cioè come un ciuco.
Antenati che verranno. Errore
comune, come: I nostri posteri d’una volta. V. Bottegaio e
Contenente.
Appicciare. Raggruzzolare.
Appunzire. Aguzzare,
Appuntare.
Appunzito. Mordace, Pungente.
Assollicitarsi. Affrettarsi,
Stradare il lavoro.
Attrottoloni. A
trottoloni, A rotoloni.
Auscare. Scorgere;
Cogliere, Sorprendere.
Arrinarsi. Ubriacarsi
nel senso proprio e nel metaforico e poi: Confondersi dalla grande agitazione.
Impappinarsi.
Bancacci. Tavoloni
molto alti, larghi e lunghi.
Baracca. Bisboccia,
Ribotta, Triocco.
Barga. Tener da
Barga e da Gallicano cioè: i piedi in due staffe; e sono due paesi l’uno contro
l’altro, anticamente in discordia.
Baroccìone. Becerone;
Ragazzaccio male educato.
Battìlacche. Abito a
falde lunghe di dietro: per es.: Marsina, Sopi-abito. Perchè le falde battono
nelle lacche. Dictio ludicra.
Botro. Raccolta
d’acqua di polla più o meno profonda.
Bazzerana. Bazzana.
Pelle di castrato morbida che tirandola viene da tutte le parti.
Bigongia (Essere in).
Essere in bolletta, nella miseria.
Bigònia. Stravizzo,
Gozzoviglia.
Billo. Citrullo,
Stupido, Minchione. Eufemismo.
Birabára (A). Portare
una persona o una cosa di soppeso uno da piedi e uno da capo.
Biroldo. Mallegato.
Anche a Pistoia e altrove. Da noi ha l’ò largo.
Bischinco. Sgarbo,
Dispetto. Il Fanf. ha Bischenca.
Bòbbola. Coccola di
cipresso; ma qui è nomignolo. Bofonchiare. Mugghiare, Borbottare, Dir
l’avemmaria della scimmia. L’ha
anche il Fanf.
Bofónchio. Vespone. Bufo.
Bordocchèi. Alterazione
del francese Brodequin. Stivali, Stivaloni. Dictio ludicra. Nel
Fiorentino: Brodocchèi. In Val di Cecina: Boldrocchèi.
Bottegaio. Tanto il
venditore quanto l’avventore o cliente. Dicono così anche a Livorno.
Bracco bracco. Mogio mogio;
Lento lento; Grondon grondone.
Brània. Il Fanf.
l’ha in senso di Porca da seminare. Da noi le branie sono i ripiani a scaletta
dei colli
scassati e seminati o piantati a
vite, che si chiamano anche Piane.
Brucìno. Il diavolo. Dictio
ludicra.
Brúscola. Busca,
Gabbia di giunchi per istrizzar le olive. Anche nel Pisano, dappertutto.
Búcchia.
Bucchia propriamente: Buccia. Metaforicamente: La parte dello sfacciato.
Buci! Mosca!
Silenzio! Anche Fanf.
Buffardello. Folletto.
Bugnare. Mugghiare
cupamente, Borbottare.
Bugnata. Lungo
bugnare.
Burlume (A). Senza
lume; al buio, allo scuro. Al barlume.
Buscione. Macchia
cespugliosa, Cespuglio folto.
Buzzicarsi. Muoversi,
Rimuginarsi.
C. I tre c che
ammazzano i vecchi, se vuoi saperli, sono: Caduta, Catarro e C...rella.
Cacina (Figura).
Barbina, Meschina. Anche a Livorno e a Pisa.
Calciulo. La parte di
fondo degli steli, dei gambi ecc.
Calletti. Parte del
tonno dai lati del collo. Anche a Livorno e nel Pisano.
Catàna. Giacchetta
da cacciatore. Veramente è l’apertura di dietro fra la roba e la fodera, ed è
in
questo senso anche livornese e
pisano.
Céci. Svenevolezze,
Dàddoli, Vezzi, Fichi.
Cencetta. Debole di
persona, Cagionevole di salute.
Ceneraccio. Ceneracciolo.
Tela grossa che si mette sulle conche per fare il bucato.
Ceragia. Ciliegia
(L’amico). L’amico Sédici.
Certiduni. Certuni.
Che. In che,
cioè: dove. Va in che quelli. Forma ellittica comunissima, cioè: dov’erano o
dove sono
quelli. «Dov’è Cecco? — In che
posa».
Chiacchierina. La sbornia
si suol dire, ha cinque gradi: Chiacchierina, trimpellina, spaccona, da
muro a muro e ferma là. Le parole
spiegano la cosa.
Chianna chianna. Piano piano, Adagio adagio.
Chiarina
senza denti. La morte.
Ciaffone. Ceffone,
Schiaffo solenne. Anche a Livorno.
Ciancicare. Masticare.
Ciáncico. Roba da
masticare; o roba che si mastica.
Ciangottare. Cianciugliare.
L’ha pure il Fanf.
Cicchìno. Piccino,
Piccolino. Diminutivo da Cicco, Piccolo e spesso è un nomignolo,
Ciciorana. La
Cretinopoli dei Lucchesi. Altrove direbbero: Cuneo.
Cimìgliolo. Cimolino.
Cinquinare. Rubare,
Volare, Fumare.
Cintello. Centello.
Ciocca d’orecchio. Fra il collo
e il lobo esteriore.
Ciottolo. Coccio.
Proprio e metaf. Anche livornese e pisano.
Ciucca. Solenne
sbornia.
Compistare. Contrastare.
Contendere.
Cònia. Bisboccia,
Ribotta; Celia, Burla.
Contenente (la nota
del) cioè del contenuto. V. Antenati.
Convertìsciti. Convèrtiti.
Forma popolare.
Corrimi di dietro. Guadagnucci.
Rientri piccoli che sogliono accompagnare i traffichi grandi.
Cricchi. Vezzi,
Daddoli, Smorfie. Sing. Cricco. Si dice pure: Crécco.
Cròccia. Stampella o
Gruccia; anche delle civette.
Cuglia. Coglia,
Ganimede, Frustino, Vanesio.
Cumunione. Comunione
(a). Sbornie mortali, quasi da metter uno in fin di vita e fargli fare la
Comunione a letto.
Dibisciarsi. Divincolarsi
come biscie.
Diècolo. Culla,
Cunella. Anche Ghiècolo.
Digrumare. Ripulire
dalla gruma, Raschiare. Peraltro V. anche Fanf.
Domàndita. Dimanda,
Anche fiorentino popolare.
Dovéssete. Doveste. Il
Lucchese distingue molto opportunamente la seconda plur. del Pass, remoto
dalla seconda Plur. dell’Imperf.
Cong. Anche nelle Colline Pisane: Dovéssite.
Èglie. È.
Erbucci. Metaf. Tutte
le altre preghiere dopo il Rosario, o in chiesa dopo la funzione principale.
Èrmini.
Bricioli, Tritoli. Co’ verbi: andare e mandare, soltanto.
Esordio. Riprensione
grave e solenne.
Fagiano. Citrullo.
Molti nomi di uccelli hanno questo senso.
Fèuto. Fèto, Uomo
tristo e accorto, Furbone; Bell’umore: V. Fanf. U. T.
Fieragosto. Ferragosto.
Forbicio. Eufemismo,
come Buscherio.
Forciglìone. Farchetola.
Specie d’uccello di padule.
Forone. Tuffo
capofitto. Da forare.
Forrone. Burrone.
Anche Fanf.
Forsi. Forse. Una
volta molto comune da per tutto, e nelle Colline Pisane anche ora.
Fóssete. Foste. V. Dovéssete.
Fuffigno. Viluppo,
Imbroglio, Intrigo. Nel proprio e nel metaforico.
Gallicano. V. Barga.
Gambo. Gambo d’una
seggiola, d’un letto ecc. La rimanente Toscana: Gamba.
Gavetta. Matassina di
cordino. Anche Fanf.
Gnòcco (Pigliare
lo) e Ignoccarci. Pigliar cappello. Incappellarci, Incocciare. Anche Fanf.
Gozzata.
Sorso, Sorsata. Comune anche a Pisa e a Livorno.
Grimìto. Fitto,
Denso, Folto, Gremito.
Grinta. Viso,
Faccia, Muso, Grugno. Anche Fanf.
Gronde. Parti
estreme di un paese.
Gronda gronda. Gronda,
estremità non solo del tetto, ma di molte altre cose come: vigne, selve,
paesi ecc. Gronda gronda (da
scriversi senza virgola, come: muro muro, siepe siepe), vuol dire:
Iumgo la gronda, lungo il lembo
estremo.
Guattire. Voce del
cane che ha trovato fiato. Il Fanf. la dice voce poco usata. Da noi fra i
cacciatori
è comunissima.
Guatto. V. sopra.
L’atto del guattire.
Gubbio. Ghebbio o
Stomaco degli uccelli.
Impagliata. Festa
contadinesca, quand’è nato un bimbo.
Impocciato. Su bello
dritto sulla persona.
Incapponita (Pelle).
Pelle d’oca, Accapponata. Accapponarsi la pelle. Carducci. Prefaz. Poesie,
Barbera 1871.
Incornata. La vedo
incornata male, inarcata, cominciata.
Indúrito. Acerbo,
Duro, Agro. Coll’accento sull’ù comunissimo; anche altrove.
Infrecciare. Imbrogliare.
Ingubbiarsi. Empirsi il
gubbio, cioè impinzarsi di cibo.
In più che. Tostochè. Ubi
primum.
Lacca. Mancia,
Sbruffo, Eegaluccio in danari.
Lacche. Il dietro
delle cosce dove finisce la natica.
Là di lì. In que’
pressi; in quel vicinato; lì attorno.
Lèmbe. Lembi. Parti
estreme d’un vestito.
Ligiare. Accarezzare,
Adulare. Anche Fanf.
Lillare. Ilare,
Allegro.
Linchetto. Viene da
Incubetto. Spiritello notturno che noia, fa sgarbi ecc.
Ludro. Mascalzone,
Farabutto. Usato per tutta la Provincia.
Lucía. Recipiente
di terra cotta. Nelle campagne livornesi e pisane vaso di terra cotta, con un
manico e un beccuccio, da travasare
il vino.
Luneddiana. Luneddiare,
cioè non far nulla il lunedi.
Maggiano. Paese a
quattro circa miglia verso il ponente di Lucca, dov’è il Manicomio.
Malatia.
Malattia. Anche nelle Colline Pisane.
Mánfano. Cocchiume.
Manferina. Ballo oramai
antico. Monferrina.
Marmocchiaia. Freddicaia,
Grave infreddatura.
Marugèo. Birbante, ma
sempre scherzevole. Brigantello, Boietto.
Mattuccio. Giucco,
Giuccherello.
Mattie. Ruzze.
Giuochi infantili.
Matuffo. Specie di
gnocco di farina di granturco.
Metato. Seccatoio
delle castagne.
Mezzi. Vie traverse
per i campi, da un punto a un altro non andando per le vie maestre.
Micciona. Zuccona,
Ignorantona.
Mortaletto. Anche Fanf.
Mortaietto.
Murícciolo. Muricciuolo.
Anche nel pisano ha l’accento sull’í.
Néccio. Castagnaccio
cotto fra due testi infocati.
Nel discorrendo; come per es.
Nel levandosi il sole, e simili, sono forme popolari = nel discorrere,
nel levarsi il sole.
Nentrare. Entrare come
Nescire per uscire.
Nizzire. Macolare,
Ammaccare, Far livido.
Non ve ne prego dire; o a dire.
Non potrei dirlo a parole. Frase molto usata nell’enfasi e nella
meraviglia.
Olócco. Allòcco.
Mammalucco. Nel Pisano, Lócco.
Palanca. Moneta da
cinque centesimi. Comune in tutta la Toscana. L’ha anche il Petrocchi.
Paino. Bellimbusto,
Zerbino, Ganimede. Comune anche ad altri dialetti. Il Rigut. non l’ha, ma vedi
il giornale Il Borghini, Anno
I, Pag. 327.
Pallino. (Far quella
accanto al) Fare una rovina. Dal giuoco delle bocce; quella accanto al pallino
è
buona e il levarla è un rovinare il
giuoco.
Pàmpino. Bandolo.
Pappà. Babbo. La
forma nostra conserva la doppia consonante etimologica e non è un francesismo,
credo.
Pappagnone. Sgrugnone.
Colpo nel viso.
Pappazzucco. Mammalucco,
Babbuino, Balordo.
Parerebbe. Parrebbe,
Sembrerebbe.
Pate. Il nostro
popolo usa più: Io pato, che io patisco. E la forma antica. V. Parad. 20, 94.
Patita. Dama,
Amante. Anche Fanf.
Pattone. Botta, Colpo
a mano aperta. V. Fanf. Anche a Livorno.
Pattumaro. Spazzaturaio.
Pécchia. Peluia delle
castagne. Anche nel Pisano e a Livorno. Nel testo però è un nomignolo.
Pendàna.
Trecciaa. Festone. Tralci di vite tirati da albero ad albero.
Personaccia (Quella).
Eufemismo. Il Diavolo.
Peruginaro. Votacessi,
perchè il Perugino è il Pozzo nero.
Piccia (Di). Di
buzzo buono. Con tutte le forze.
Pigliarsi. Bisticciarsi,
Accapigliarsi.
Pìlloro. Sasso,
Pietra da scagliare.
Pisis. Bicci,
Bezzi, Soldi.
Pítoro. Pulcino.
Metat. Citrullo, Sciocco.
Pittìere e Pettiere.
Pettirosso. Anche nel Sanese. V. Fanf.
Piúmicio. Morbido,
Molle. Pron. come Súdicio.
Pizzico (In)
Sull’orlo; In cima in cima.
Pomidori. Sing.
Pomodoro, Plur. Pomidori facendo tutta una parola anche della preposiz. Comune
anche a Pisa e a Livorno.
Porcivile. Chi pretende
parlare bene e poi casca in gravi errori plebei si dice che parla porcivile;
è
un bel giuoco di parola da porci e
civile.
Presciutto e Presutto.
Prosciutto. Anche Fanf.
Prima Dio. Grazie a
Dio, cioè Ringraziando o Lodato prima Dio. Comune. Approvato dal
Tommaseo. V. Fornaciari. Lett. 186,
poscr.
Profèrgono. Profferiscono,
Esibiscono. L’inf. è Profergere, Profersi, Proferto ecc.
Proffidiare. Perfidiare.
Insistere cocciutamente.
Pronòstico. Eccezioni,
Condizioni. Pretesti per riprendere e biasimaire.
Provenire. Pervenire.
Puntina. Pezzuola o
bianca o di colore da portare in capo.
Puole. Può. Usato
anche da molti autori e quasi per tutta Toscana.
Puppattolìno. Fantoccino
di cenci ecc.
Raffidarsi. Fidarsi,
Confidarsi.
Ramatina. Quant’acqua
sta in una ramina. La ramina è quello strumento da attingere acqua dalla
secchia, che a Firenze e altrove
dicono Ramino.
Raspanti. Polli in
generale. Gergo.
Razzaio. Punto di un
fiume dove l’acqua scende da una piana a un’altra piana.
Ravediamo (Ci). A
rivederci, cioè: io dico: Ci ravvediamo a tutti.
Reato. Regno da re
per analogia, come Ducato da Duca ecc.
Rèdola. Viottola
attraverso i campi per dove può passare il carro. V. Fanf.
Ricintellare. Picentellare.
Rìcisa o Recisa.
Strame tritato per le vacche. Segato.
Rimbozzolito. Tutto
raccolto e raggomitolato come un bozzolo.
Rimmattuccire. V.
Mattuccio.
Rinfrignatura. Frinzello;
Cucitura mal fatta.
Ringogiarsi. Gonfiare,
Star tronfio per superbia. Da gogio, gozzo.
Rinvecchignire. Diventar
vecchieggiante prima del tempo.
Ritrécìno. Ritrécine.
Quella specie di mulini a acqua a cui allude Dante, Inf. 23, 46-48; cioè Ruota
a
pale dove batte l’acqua e la fa
girare velocemente.
Roba di dote. Che si
sperpera facilmente.
Ròccia. Loia,
Sucidume o Sudiciume. Anche in molti altri luoghi. Cesari, Tommaseo. V. Fanf.
U. T. Rotta. Noia, Seccatura. La forma piena sarebbe: Quella rotta di
stivali.
Rugare. Alzar la
voce con arroganza; Pretendere arrogantemente.
Rumare. Rugumare,
Agitare, Dimenare.
Saltampalo. Salimpunta. Sylvia
ruhicola.
San Giorgio. Luogo dove
sono le prigioni a Lucca.
Sannotto. Morsotto.
Sant’Anna. Paese presso
Lucca dov’è il Cimitero urbano.
Sbilurciare. Sbirciare.
Guardare con occhi attenti e mobili.
Sborniare. Sbirciare.
Scorgere da lontano. Comune anche nelle Colline Pisane.
Scaciato. Scorbacchiato,
Mortificato. Anche a Livorno.
Scento. Sbricio.
Misero a vestimenti.
Seepe. Siepe.
Schiezza. Scheggia.
Schiocca. Polenta. Dictio
ludicra. Dal suono che fa nel bollire.
Sciabà. Festa,
Scialo, Divertimento, Scianto. Comunissimo anche a Livorno.
Sciabigotto. Grullo,
Melenso, Sciocco. Ineptus. Parola lucchese per eccellenza.
Sciancare.
Scoscendere, Staccare un ramo a forza.
Scimmia. Sbornia. A
Pist. Lucia. Anche in Spagn. Pillar una mona.
Sciograre o Sciovrare.
Scegliere, da Sceverare.
Scolare. Ripulire.
Metaf. presa dai vasi ecc.
Scorgéssete v.
Dovéssete.
Scrocchetto. Trabocchetto,
Trappola, Ordigno da chiappare animali.
Scrullare. Scivolare di
sugli scrulli.
Scrnllo. Rullo,
Curro, cioè quel legno rotondo non molto lungo che si mette sotto cose di gran
peso
per muoverle facilmente.
Seneppìno. Beccaccino,
Tordo o Frullino. Scolapax gallinula.
Sfaceto. Forma
popolare in luogo di Sfacelo.
Sfaloppare. Sfilzar
bugie. Da faloppa che è il bozzolo falso, cioè non duro, rimasto a mezzo. Sgargiare.
Millantarsi, Sbravazzonarsi.
Sgovorato. Che ha una
sjDalla più bassa.
Sgrollatina. Scrollatina.
Sguáttolo. Guattero.
Sguazzignare. Piovere
leggiero.
Sguindolarsi. Vibrarsi
colla persona.
Sguscia. Sghescia,
Lupa, Gran fame.
Sìpia. Rabbia,
Sdegno, Cruccio interno.
Smanaccare. Gesticolare.
Smarmocchito. Eintontito.
Intronato e stupidito da un colpo ecc.
Smostacciata. Uscitaccia a muso
brutto; Voltata dispettosa di faccia.
Soccannare. Aizzare, Metter su,
Insipillare..
Sornacare. Russare.
Comune anche nella Maremma toscana.
Spipitare; onomatopeico.
Dal pi pi che pare esca di bocca a quelli che pregan piano. Tritar
paternostri ecc.
Spacconarsi. Millantarsi.
Ste’. Stette.
Giusti Cronaca, passim.
Stèrpa. Stirpe,
Eazza, Genia. Sempre in mala parte.
Stintignare. Tempellare,
Pianamente e fittamente dimenare. V. Fanf.
Stoccataro. Strozzino,
Grande usuraio.
Stravaccato. Sdraiato
bello lungo.
Stralocchiare. Guardare
attorno con molta attenzione.
Strefinacciolo. Strofinacciolo.
Cencio di cucina.
Strefinare. Strofinare.
Io stréfino.
Strippare. De’ muri che
sfiancano e mandano in fuori la trippa. Anche in Lat. Paries facit ventrem.
Strizzone. Dolori fortissimi e intermittenti, quasi ci strizzassero i
visceri. Anche a Livorno.
Sturma. Turma confusa, Grande stuolo.
Svelgere. Svellere,
Svegliere.
Tabernella. Pentolaccia;
la prima domenica di Quaresima. Gran concorso a Monte San Quirico
presso Lucca.
Taccolìno. Loia,
Sudiciume.
Tarullo. Trullo,
Melenso. Anche Fanf.
Tralla tralla. Adagio
adagio, come chi si coccola il viaggio.
Tremarino. Rosmarino,
Ramerino.
Trono. Tuono.
Infatti Intronare viene di qui.
Turchine (Parole)
Magiche, Potenti di potenza arcana.
Vagghi. Vada.
Veccìoni. Pallini da
schioppo grossi come veccia. Anche nel Pisano e nel Livornese.
Ventipiova e
anche Ventibuia. A Pist. Ventipiovolo. Gran bussata d’acqua e vento.
Verte
(Quello ‘un). Non modifica, non muta, non cambia il fatto.
Vìa via significa
pure: Molto, Affatim. In grande abbondanza.
Zizzola. Giuggiola.
Metaf. Briscola, Busse ecc. Sonata! Anche nel Pisano e nel Livornese.
Zolfanare.
Inzolfare, Zolfare.
FINE.
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