lunedì 6 maggio 2013

DA I RACCONTI DEL NIERI

Idelfonso Nieri








"BEPPE BE’ ? VO’ BERE ANCH’IO"



Non c’è la peggio che quando uno nel far del male si può mantellare coll’esempio dell’altro, massime poi quando quest’altro è uno scalino d’autorità più ‘n su.
Beppe era un contadino di quelli di Bótro, e era il capo di casa. Aveva in cantina una botte di vino che avrà tenuto da sette a otto some; e qualche volta fra giorno, scendeva giù guatto guatto, e si puppava bellamente qualche lucia di questo vino. Cercava però di farla alla soppiatta dagli altri di casa; ma il suo fratello più piccolo se ne accorse, e anco lui, quando gli riusciva sgusciarci credendo di farla pulita, andava giù, empiva la lucia, e diceva:  - «Beppe be’? vo’ bere anch’io», e succhiava. Le donne di casa se ne addettero, e anche loro, quando capitava il bello, infilavano alla botte, e: - «Beppe be’? vo’ bere anch’io!».  Ci avevano poi i muratori giusto a fare un’apertura nei muri di cantina, e una volta andò che sentiron la sposa dir così e intanto beeva. Loro mangiarono un punto, e subito anco loro scappa a stuzzicare lo zipolo della botte! dicendo: - «Beppe be’? vo’ bere anch’io!».
Insomma dagli dagli con questa canzoncina, in quattro e quattr’otto sgrondarono la botte.

da : "Cento Racconti Popolari Lucchesi"ed.Felice Le Monnier (1950)


Nessun commento:

Posta un commento