Chiesta l'apertura di una inchiesta pubblica per le Alpi Apuane
notizia pubblicata da Mountain Wilderness
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La richiesta per verificare il danno ambientale provocato dall’escavazione di marmo nel Monte Tambura e nel Pizzo d’Uccello
"Italia Nostra con il proprio Consiglio Regionale e le sezioni Massa-Montignoso, Versilia, Apuolunense, Lucca, C.A.I. Club Alpino Italiano con il Gruppo Regionale Toscano e la Commissione Regionale Tutela Ambiente Montano, C.A.I di Massa, La Pietra Vivente, Mountain Wilderness Italia, Legambiente Toscana e sezione di Massa-Montignoso, WWF, G.I.R.O.S (Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee), Amici della Terra Regionale Toscano e sezione di Versilia, con il sostegno dei gruppi di cittadini organizzati sul Web/Facebook:“Salviamo le Apuane”, “No al traforo della Tambura-MS”, “Difendiamo la Garfagnana/No agli scempi ambientali”ha chiesto al Parco delle Alpi Apuane l’apertura di un’inchiesta pubblica che evidenzi i danni prodotti dalle cave Padulello e Focolaccia nel monte Tambura; Cantonaccio, Colpelato, Poggio di Sante e Cattana Lisciata nella parete Nord del Pizzo d’Uccello.
Le motivazioni che hanno spinto a questa richiesta sono molteplici: dal contrasto con la normativa ambientale ai rischi per le risorse idriche, dalla sicurezza idrogeologica ai pericoli creati dall'attività di cava, dai danni economici causati al territorio all'illegittimità da parte dei concessionari per i metodi di coltivazione delle cave, senza trascurare i comportamenti inopportuni ed incongrui delle Amministrazioni locali.
Il Parco delle Alpi Apuane recentemente ha avuto il riconoscimento UNESCO come geoparco, è un’area vincolata dal Codice del Paesaggio perché situata oltre i 1200 metri di altitudine e sede di antichi ghiacciai, un’area soggetta a tutela in quanto inserita tra i siti Natura 2000 e dunque sito di importanza regionale, nazionale e comunitaria, e protetta dalla normativa CEE per l’ambiente naturale, la flora e la fauna selvatica presenti. Qui troviamo cave marmifere oltre i 1200 di quota, con forti impatti ambientali che in alcuni casi hanno pesantemente modificato il paesaggio (si pensi al Passo della Focolaccia, abbassato di oltre 50 m di quota per le opere di scavo del marmo) ed il rischio di inquinamento delle falde idriche che scorrono nelle cavità carsiche delle Apuane alimentando i principali acquedotti della regione. Altre fonti di rischio derivano anche dalle polveri presenti nell’atmosfera, il pericolo per l’uso di esplosivi, il rumore assordante delle lavorazioni e i disagi per il trasporto su camion dei materiali estratti che contrastano con l’attività turistica, impediscono agli escursionisti l’accesso ai sentieri ed infrangono le leggi di tutela italiane e comunitarie.
Queste le richieste di inchiesta pubblica:
Casola in Lunigiana (per valutare i possibili effetti negativi della proroga dell’attività estrattiva delle Cave Cantonaccio, Col Pelato e Poggio di Sante – parete nord del Pizzo d’Uccello) Equi Terme (per valutare i possibili effetti negativi della proroga dell’attività estrattiva della Cava Cattani Lisciata) versante massese del monte Tambura (per valutare il danno ambientale delle cave Padulello e Focolaccia versante Massa) "
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