giovedì 10 maggio 2012

STELUTIS ALPINIS - Canto Friulano


Stella Alpina


Stella Alpina



Stelutis alpinis è uno fra i più celebri brani corali della tradizione italiana, composto da Arturo Zardini (Pontebba, 9 novembre 1869 – Udine, 4 gennaio 1923).
Scritto in friulano è per gli abitanti di questa regione, e non solo, un vero e proprio inno. Composto da Zardini quando era profugo a Firenze durante la prima guerra mondiale, non è un brano popolare ove per popolare si intenda di provenienza orale e quindi di valenza assoluta per gli appassionati di etnomusicologia, ma si tratta di un brano d'autore sia nel testo che nella musica.

testo  :


(FUR)
« Se tu vens cà sù ta' cretis,
là che lôr mi àn soterât,
al è un splàz plen di stelutis:
dal miò sanc 'l è stât bagnât.

Par segnâl une crosute
jé scolpide lì tal cret:
fra chês stelis nàs l'arbute,
sot di lôr jo duâr cuièt.

Ciol sù, ciol une stelute:
je 'a ricuarde il néstri ben,
tu 'i darâs 'ne bussadute,
e po' plàtile tal sen.

Quant che a ciase tu sês sole
e di cûr tu preis par me,
il miò spirt atòr ti svole:
jo e la stele sin cun té. »
(IT)
« Se tu vieni quassù tra le rocce,
laddove mi hanno sepolto,
c'è uno spiazzo pieno di stelle alpine:
dal mio sangue è stato bagnato.

Come segno una piccola croce
è scolpita lì nella roccia:
fra quelle stelle nasce l'erbetta,
sotto di loro io dormo sereno

Cogli cogli una piccola stella:
a ricordo del nostro amore.
Dalle un bacio,
e poi nascondila in seno.

Quando a casa tu sei sola
e di cuore preghi per me
il mio spirito ti aleggia intorno
io e la stella siamo con te. »
(Stelutis alpinis)



it.wikipedia.org/wiki/Stelutis_alpinis




Arturo Zardini



Qui di seguito, vi proponiamo una versione in italiano di Francesco De Gregori e successivamente  la versione tradizionale in dialetto Friulano, nella esecuzione del Coro della Sosat, entrambe molto belle, entrambe nella loro diversità di interpretazione capaci di suscitare emozione.  


Francesco De Gregori






CORO della SOSAT









e per concludere, una leggenda ladina sulla Stella Alpina:



Stelutis Alpinis - Cervinia

Narra una leggenda ladina che in un paesino ai piedi di un monte viveva un giovane mugnaio, CEPIN, innamorato della bella e superba figlia del borgomastro. Quando CEPIN si dichiarò, lei, che non lo riteneva alla sua altezza, lo sfidò a portarle l'acqua della vita. Era un'impresa impossibile perché quell'acqua sgorgava da una fonte sulla cima della montagna ed era protetta da nani malvagi. Ma CEPIN non si spaventò, prese una borraccia e scalò il monte. Arrivato in cima, vide la sospirata fonte e si avvicinò per riempire la borraccia, ma la superficie dell'acqua era liscia e dura come il vetro. Disperato, CEPIN disse che quell'acqua non era di vita, ma di morte, perché lui sarebbe morto, senza la fanciulla che amava.
Come per magia l'involucro duro si dissolse facendo apparire una distesa di fiori bianchi e vellutati a forma di stella. CEPIN ne colse un mazzolino e fece per andarsene, ma i nani lo catturarono e lo scagliarono giù dalla montagna. Mentre precipitava, le stelle gli sfuggirono di mano e si persero fra le rocce, dove da allora fioriscono ogni estate. Uno di quei fiori, però, si fermò sul cuore di CEPIN, salvandogli la vita. Dopo la brutta caduta, CEPIN capì che non valeva la pena di rischiare la vita per una donna capricciosa, così sposò una brava ragazza modesta e gentile.
E non se ne pentì mai.



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